
Il servizio legale dell’azienda pubblica è finito nel mirino degli ispettori del Nirs guidati da Antonio La Scala. Controlli sulla necessità di consulenze esterne: tutto formalmente in regola, ma ci sono nomi ricorrenti sui quali il Nirs vuole vederci chiaro – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
Ci sono i nomi di parenti di politici tra quelli dei consulenti della Sanitaservice di Bari, i cui elenchi saranno passati al setaccio dal Nirs su preciso mandato della Regione. Le segnalazioni di possibili irregolarità, nella gestione della società in house della Asl di Bari, continuano a piovere sulla Regione e gli accertamenti del Nucleo ispettivo sanitario non sono più procrastinabili.
Le domande a cui gli ispettori, guidati dall’avvocato Antonio La Scala, dovranno cercare risposte sono tante.
Innanzitutto l’affidamento di incarichi all’esterno era proprio necessario o era possibile risolvere le controversie legali con i professionisti interni, magari facendosi supportare dall’Asl? Come sono stati scelti i consulenti (soprattutto avvocati ma anche commercialisti e ingegneri informatici) ai quali sono stati affidati gli incarichi? Perché alcuni sono cumulativi? Esiste un regolamento interno alla Sanitaservice che disciplina queste collaborazioni? Viene applicato un principio di rotazione?
A spulciare i nomi dei professionisti incaricati, a dire il vero, ci sono nomi ricorrenti. Come quello dell’avvocato Angelo Schittulli, figlio dell’ex presidente della Provincia e candidato alla Regione per il centrodestra Francesco. A lui sono stati assegnati tre incarichi nel 2021 e uno nel 2020, mentre al fratello Giuliano sette nel 2019. Tutto assolutamente in regola ma non per questo non verificabile dagli ispettori.

Tra gli altri nomi di persone vicine alla politica, c’è anche quello di Michela Nocco, figlia del senatore forzista Giuseppe, già sindaco di Santeramo e lei stessa candidata sindaco a capo di una lista di centrodestra poi risultata perdente. Anche in questo caso nessuna illegittimità nell’assegnazione dell’incarico legale. Così come nel ripetersi di altri nomi, tra i quali quelli di professori universitari (alcuni dell’ateneo leccese) o di professionisti baresi. Le modalità di assegnazione delle consulenze e le cifre dei compensi stabiliti e poi erogati saranno studiati con la massima attenzione, con l’obiettivo di allontanare le ombre dei sospetti dalla Sanitaservice.
Questo filone di approfondimenti si aggiunge ad altri già avviati con l’ispezione di lunedì, con la richiesta all’amministratore Fabrizio D’Addario di fornire la documentazione relativa all’assunzione di 450 autisti e soccorritori per l’internalizzazione del 118 e alla gara per l’acquisto delle ambulanze. Il primo bando per i mezzi d’emergenza era stato pubblicato dalla Sanitaservice ma, dopo una delibera dell’Anac che ne contestava le modalità, è stato bloccato e sostituito da una seconda gara predisposta dalla Asl. Anche questo procedimento sarà verificato.

Più complicato il lavoro sulle assunzioni che riguarda due procedure: quella per 66 pulitori part-time e quella per 225 soccorritori e 225 autisti delle associazioni private che finora hanno garantito il servizio 118. Tra i vincitori delle selezioni – che prevedevano solo i titoli – ci sarebbero anche i presidenti e i consigli di amministrazione delle associazioni (favoriti perché hanno prestato proprio quel servizio) nonché parenti e amici di esponenti politici e, in alcuni casi, anche di pregiudicati.