Bari, le mani della mafia sulle elezioni regionali: “Clan costrinse gli elettori a votare un candidato”

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fonte: http://bari.repubblica.it/cronaca – di GABRIELLA DE MATTEIS

Le mani del clan Di Cosola sulle elezioni regionali 2015. Cinque esponenti di vertice di uno dei più sanguinari gruppi mafiosi di Bari avrebbero condizionato il voto degli elettori fermando per strada i cittadini e minacciandoli di votare il loro candidato di riferimento nei quartieri di Ceglie e Carbonara del capoluogo e a Bitritto. Il politico, che non risulta tra gli indagati, è Natale Mariella, imprenditore e consigliere della Camera di commercio, che si presentò alle elezioni con la lista Popolari a sostegno del governatore Emiliano. Gli investigatori hanno ricostruito l’esistenza di un accordo tra gli esponenti di spicco del clan e un ‘collettore di votì del politico in corsa per il consiglio regionale.

I cinque esponenti del clan erano stati arrestati per reato di associazione mafiosa il 31 dicembre 2015 e ora sono destinatari di un avviso di conclusione delle indagini per voto di scambio. Sono Luigi Guglielmi, 33 anni, pluripregiudicato, affiliato al clan Mercante; Giovanni Martinelli, 48 anni, anche lui pluripregiudicato, già condannato per associazione mafiosa, referente per il traffico di stupefacenti nella zona di Bari, Ceglie e Bitritto; Carlo Giurano, 31 anni, braccio destro di Guglielmi; Alfredo Sibilla, 29 anni di Bari, specializzato in estorsioni, rapine e uso delle armi; Edoardo Frappampina, arrestato dopo una breve latitanza.

Secondo i pm Carmelo Rizzo e Federico Perrone Capano, i cinque si sarebbero attivati per procurare voti al candidato alle elezioni regionali per il centrosinistra Natale Mariella, primo dei non eletti nella lista area popolari che appoggiava Emiliano. La mente del piano sarebbe stato Leonardo Mesecorto, pregiudicato di Giovinazzo, che avrebbe proposto a Armando Giove, (referente del candidato) di versare una somma di denaro in cambio dei voti.

Così i cinque esponenti del clan Di consola, ‘con minacce velate’, avrebbero detto ai cittadini incontrati per strada dicendo che sarebbero stati in grado di sapere se realmente avessero votato natale. Dei 70mila euro promessi inizialmente da Giove, 28mila sarebbero stati realmente consegnati a Mesecorto che si è poi impegnato a suddividerli tra i cinque.

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