fonte: NICOLA PEPE – www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Il video è di quelli che fa discutere ma soprattutto preoccupare. Un ragazzino dell’apparente età di 10-11 anni, si atteggia da boss, lancia messaggi probabilmente in nome e per conto di qualcun altro – che lo “assiste” nella ripresa – simulando anche l’uso di armi e sfidando la Polizia: “La madama mi fa un ….” (proferendo una frase molto offensiva). Il video è in dialetto barese, la mimica è quella tipica dei gruppi criminali pronti a reclutare ragazzini da sfruttare per le proprie scorrerie. Ma soprattutto il linguaggio è quello tipico dei gruppi mafiosi: “avita sta tutt sotto a do” (dovete stara tutti sottomessi); dice che cammina con “la pistola in gued (Addosso)”. Lui dice di chiamarsi “Giovanni malavita”: se il suo nome è quello oppure no, questo non possiamo dirlo. Cita qualche altro nome “Michele”, parla degli “SH” 8 i classici motocicli dei clan per gli agguati. Le immagini esclusive che ritraggono questo bambino di stanno facendo il giro delle chat del social network Whatsapp.
La Gazzetta ha eseguito alcune verifiche: “Giovanni” farebbe parte di una famiglia del rione Japigia – che prima abitava nella cosiddette case degli sfrattati – e ora trasferita in una palazzina sempre nel quartiere. Pare non abbia legami o parentele con il clan di Savinuccio Parisi di Japigia. Abbiamo blurato la sua foto per ovvie ragioni, ma riteniamo doveroso pubblicare questo video non per propaganda ma per denunciare quello che accade in zone molto degradate dove la mafia recluta ragazzini. Japigia è il feudo del boss indiscusso Savinuccio Parisi, che sta in carcere. Se accade questo, di certo c’è qualcosa che non va.
Anche se dovesse trattarsi di una bravata, la questione si farebbe ancora più grave perché denota il degrado sociale e la considerazione delle istituzioni trasmessa in un bambino. Per questo, auspichiamo che le autorità intervengano quanto prima per evitare che un innocente finisca nella rete della mafia cittadina.