fonte: http://bari.repubblica.it
La Corte d’appello di Bari ha assolto sei imputati e ha confermato la condanna per un altro al termine del processo ‘Gibbanza‘ su presunte sentenze tributarie pilotate. Per i giudici di secondo grado, a differenza della valutazione fatta dal gup, la corretta qualificazione giuridica del reato è quella di corruzione in atti giudiziari e non semplice.
E’ il processo d’appello nei confronti di coloro che avevano scelto il rito abbreviato, mentre è ancora in corso quello di primo grado in ordinario nei confronti di 24 imputati, fra giudici tributari, commercialisti, avvocati e imprenditori. I fatti contestati risalgono agli anni 2008-2010.
Quattro dei cinque imputati condannati in primo grado con rito abbreviato sono stati assolti “perché il fatto non sussiste”. Si tratta del giudice Aldo D’Innella, di Sesto Quintavalle, fratello del giudice Oronzo Quintavalle (attualmente a giudizio con rito ordinario), di Cosimo Cafagna, ex presidente dell’Associazione nazionale tributaristi Italiani-Sezione di Bari, e di Vincenzo Agrimano.
Ridotta a un anno e quattro mesi di reclusione la condanna per Francesco Della Corte, consulente della società Giovanni Putignano e figli srl. I giudici hanno confermato le assoluzioni per Giorgio Treglia, ex presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bari, e per l’allora direttore della Commissione tributaria provinciale di Bari, Giovanni Carone.
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