Bari, fuochi d’artificio fai da te per i compleanni: in arrivo nuove telecamere sul lungomare dopo la pioggia di segnalazioni

Sempre più ragazzi festeggiano con spettacoli pirotecnici non autorizzati. La polizia municipale in un anno ha sanzionato dieci persone, ma ora spera nella tecnologia – fonte: Marianna Colasanto – bari.repubblica.it
 

L’ultimo episodio nella notte tra venerdì 14 e sabato 15 ottobre in largo Giannella quando ha avuto luogo, per circa un minuto, uno spettacolo pirotecnico non autorizzato. I fuochi d’artificio sono stati accessi in prossimità dello specchio d’acqua e a pochi metri di distanza, sul lungomare Nazario Sauro di fronte l’Hotel delle Nazioni. Un rito che si consuma quasi ogni sera, non solo nel piazzale del rione Maddonnella, ma anche in diversi punti della città di Bari, per celebrare i compleanni. Una cattiva abitudine in voga, nel caso specifico, tra gli adolescenti e poco più, a cui i cittadini che abitano nel vicinato, ormai assuefatti, devono sottostare perché, sebbene facciano le dovute segnalazioni alle autorità competenti “è praticamente impossibile avere su ogni zona e ogni sera una pattuglia fissa” per poter cogliere i trasgressori in flagranza di reato.

E’ ciò che dichiara Michele Palumbo e prosegue. “Nella fascia serale e notturna non ci sono tutte le unità al completo delle forze di polizia, come il nostro pronto intervento, le volanti o le radiomobili dei carabinieri – spiega il comandante della polizia locale di Bari – pertanto, è difficile che ci sia un presidio nei luoghi dove vengono sparati i fuochi d’artificio. Questi, poi, variano e in più le forze dell’ordine devono anche rispondere alle chiamate per altre tipologie di segnalazioni e interventi che avvengono in tutta la città“.

Oltre Largo Giannella, ci sono altre zone di Bari solitamente teatro di questi spettacoli pirotecnici, come Piazza Redentore, Via Nicolai e Via Manzoni, nel quartieri Libertà, nel punto X, cioè, in Via Enrico Pappacena a Poggiofranco, in Viale delle Regioni e Viale Europa al San Paolo. Un fenomeno esteso a macchia di leopardo, che potrebbe essere debellato agendo a monte, ovvero “sui canali di vendita, da parte di privati – afferma Palumbo – cosa su cui le altre forze di polizia stanno indagando per capire se c’è qualcuno che li vende nelle zone interessate. Ma i fuochi d’artificio si possono acquistare facilmente anche online, dato il loro formato, simile a una piccola confezione di birre. Sebbene la vendita di tali prodotti è libera, il punto è che le persone che li usano necessitano di un’autorizzazione da parte delle autorità di pubblica sicurezza per la loro accensione nei luoghi abitati, cosa che di fatto non viene rilasciata“.

Se manca la pattuglia, il compito d’individuare gli autori dell’accensione potrebbe essere sopperito dalle telecamere, installate proprio a Largo Giannella, dove folti gruppi di ragazzi si radunano. “Le telecamere ci sono, ma non sono in grado d’inquadrare la zona dell’accensione – dice il comandante – nei prossimi mesi è prevista l’installazione di altre telecamere per la sicurezza urbana, con altre forze di polizia e con la Prefettura per potenziare le riprese e individuare in modo più preciso i punti dove vengono posizionati i fuochi e chi accende la miccia. Ma se anche le telecamere attuali riescono a inquadrare gli autori, non sempre si riescono a individuare perché indossano i cappucci delle felpe per non farsi riconoscere“.

È bene sottolineare che chi compie tali gesti sta compiendo un reato punibile, in base all’articolo 703 del codice penale, “con l’ammenda fino a 103 euro.  Se il fatto è commesso in un luogo ove sia adunanza o concorso di persone, la pena è dell’arresto fino a un mese“, arresto che si traduce in una pena pecuniaria.

Il danno causato dall’accendere i fuochi si potrebbe estendere anche dal punto di vista dell’incolumità, specie se queste piccole cassette vengono posizionate su un supporto poco stabile o risultano difettate. E ancora, l’inciviltà si riscontra a festeggiamenti conclusi. I resti degli spari spesso non vengono buttati nei cestini e insieme all’immancabile bottiglia, per lo stappo, costituiscono ulteriori rifiuti che molto spesso rimangono sugli scogli.

Per fortuna non tutti la fanno franca, conclude Il Comandante Palumbo: “qualche volta riusciamo a beccarli. Quest’anno, tra polizia locale e carabinieri ne abbiano colti in flagranza una decina, in piazza risorgimento e in Via Manzoni e sono stati denunciati“.

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