fonte: CHIARA SPAGNOLO – bari.repubblica.it
L’ex presidente di Fc Bari 1908 Cosmo Giancaspro resta agli arresti domiciliari mentre il tribunale del Riesame rigetta la richiesta di dissequestro di documenti sequestrati a giugno allo stadio San Nicola e nella sede della Banca popolare di Bari. L’ex patron è stato arrestato il 26 settembre, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, al termine dell’inchiesta sul fallimento della società Finpower, che si occupava di energie rinnovabili e ha costruito un parco eolico a Melfi.
In realtà il procuratore aggiunto Roberto Rossi e il sostituto Giuseppe Dentamaro avevano chiesto la custodia cautelare in carcere ma il gip ha ritenuto sufficienti i domiciliari. Da quel giorno Giancaspro si trova nella sua abitazione di Molfetta, dalla quale si è spostato due volte per recarsi nella sede della Procura di via Brigata Regina, dove è stato interrogato prima davanti al giudice Mattiace e poi dal solo pm Dentamaro.
L’imprenditore ha rispedito al mittente le accuse di aver fatto fallire la Finpower per dirottare altrove i suoi capitali, parte dei quali – sostiene l’accusa – sarebbero confluiti nella Kreare Impresa, la società che deteneva l’Fc Bari.
Giancaspro è protagonista anche di un altro importante filone investigativo, che riguarda presunti illeciti commessi nella gestione del Bari Calcio e nel versamento dei contributi ai dipendenti, realizzato grazie alla complicità di tre funzionari della Banca popolare di Bari.
Nell’ambito di questa indagine i suoi legali hanno chiesto al Riesame la revoca del sequestro effettuato dagli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza su disposizione dei pm. I giudici del Riesame hanno negato il dissequestro, accogliendo però una questione relativa all’incompetenza della Procura di Bari a trattare la questione relativa all’omessa vigilanza.
Gli inquirenti attendono di conoscere le motivazioni della sentenza, per capire se dovranno inviare a Roma una parte dell’inchiesta. A Trani, inoltre, è in corso un’altra inchiesta su Giancaspro, partita dal crac dell’azienda florovivaistica Ciccolella di Molfetta e poi ampliata in altri settori, che presto potrebbe avere sviluppi.