Bancarotta, arrestato Mino Giancaspro: l’ex patron del Bari in carcere, indagato il sindaco di Trani

fonte: GABRIELLA DE MATTEIS – bari.repubblica.it

La Guardia di Finanza di Bari ha arrestato l’imprenditore Cosmo Giancaspro, ex patron del Bari Calcio, e altre quattro persone, ritenute suoi prestanome, per i reati, a vario titolo contestati di bancarotta, riciclaggio, auto-riciclaggio, peculato e abuso d’ufficio in concorso con pubblici ufficiali. Nella stessa inchiesta è indagato anche il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro (Pd). Tra le accuse al primo cittadino viene contestate tra le altre anche il peculato, falso e abuso d’ufficio e ha subito un sequestro beni per circa 46mila euro.

Secondo quanto accertato dalla guardia di finanza Giancaspro avrebbe tentato di fare affari proprio con il Comune di Trani. Nell’indagine sono infatti coinvolti anche alcuni funzionari. L’indagine, coordinata dalla Procura di Trani, costituisce uno stralcio dell’inchiesta sul crac dell’azienda Ciccolella di Molfetta. Giancaspro è in carcere, gli altri sono ai arresti domiciliari.

Nell’inchiesta della Procura di Trani, Giancaspro è indagato nella sua qualità di amministratore di alcune società attraverso le quali avrebbe cercato di entrare in affari con la pubblica amministrazione. Per lui anche un sequestro di beni per 300mila euro. Il Bari Calcio non sarebbe coinvolto in questa vicenda.

Oltre ai cinque destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, ci sono numerosi soggetti indagati in stato di libertà, tra i quali pubblici ufficiali che, in concorso con Giancaspro, avrebbero compiuto abusi d’ufficio e altri reati contro la pubblica amministrazione. Gli inquirenti parlano dei cinque arrestati come di “aderenti ad un sodalizio finalizzato alla commissione di vari e gravi reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione”.

Agli arresti domilciliari sono finiti: l’ex vicepresidente del Trani Calcio, Alberto Altieri, Michele Bellomo, Michele Amato, Emanuele Mosconi, tutti ritenuti prestanome di Giancaspro. In totale gli indagati sono dieci.

Il sindaco di Trani, in particolare, secondo quanto stabilito dalla Procura avrebbe favorito Giancaspro nell’affidamento di servizi da parte del Comune. L’imprenditore in cambio in forma occulta, attraverso prestanomi, avrebbe garantito un intervento finanziario per la squadra di calcio Asd Vigor Trani.

Gli altri indagati sono: sono il dirigente dell’Area affari generali e istituzionali del Comune di Trani, Leonardo Cuocci Martorano; il segretario generale del Comune di Trani, Carlo Casalino; l’istruttore amministrativo Pasquale Ferrante;il consigliere comunale Diego Di Tondo.

Il progetto, ha spiegato il procuratore di Trani, Antonino Di Maio, era quello di creare a Trani “una newco a partecipazione mista pubblico-privato che si sarebbe occupata della commercializzazione dell’energia elettrica e del gas, un progetto di efficientamento energetico, la realizzazione di eventi nell’ambito dell’estate tranese, l’affidamento in gestione di uno storico locale comunale, La Lampara, nonché la revoca della gestione dello stadio comunale”.

“È attraverso la Vigor Trani, secondo un sistema consolidato già a Bari, che Giancaspro – ha aggiunto – entra in contatto con la città di Trani e l’amministrazione comunale attraverso due uomini fidati, cioè Amato e Altieri (per qualche tempo ai vertici della società calcistica tranese, ndr)”.

Secondo Di Maio, inoltre, “se la Procura di Bari (settembre 2018), non avesse arrestato Giancaspro (ai domiciliari), interrompendo il nesso funzionale e relazionale tra l’amministrazione comunale di Trani, il sindaco Bottaro e gli uomini di Giancaspro, probabilmente la newco e tutti i progetti che rientravano nell’ambito di questa società a partecipazione pubblico-privata sarebbero stati realizzati – ha concluso – con grande spregio in materia di appalti pubblici, libera concorrenzialità e soprattutto degli interessi reali della città di Trani”.

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