Baby gang a Bari, l’allarme della Procura dei minori: “Temiamo la nascita di gruppi criminali stabili di ragazzini”

Ferruccio De Salvatore non nasconde la preoccupazione per l’aumento di episodi violenti. Anche la criminalità organizzata è coinvolta: “lo rileviamo dal fatto che ci sono tre procedimenti sull’associazione per delinquere di stampo mafioso a carico di minori, mentre negli anni passati non ce n’erano”. Appello ai prof: non sottovalutare situazione borderline – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Un incremento della criminalità minorile “già rilevato” e il timore che anche nel Barese si comincino a formare “gruppi criminali stabili di adolescenti, ovvero le baby-gang“. Il procuratore dei minori di Bari, Ferruccio De Salvatore, alla luce delle recenti aggressioni che hanno avuto come vittime o responsabili dei minori spiega cosa è accaduto nel distretto di sua competenza (Bari, Trani e Foggia) dopo la pandemia. Racconta come la criminalità organizzata abbia manifestato “maggiore attenzione” nei confronti dei minori e di come certe scuole, invece, siano ancora restie nel segnalare possibili reati che vengono commessi dagli adolescenti.

Ferruccio De Salvatore è il capo della Procura del tribunale per i minorenni
Ferruccio De Salvatore è il capo della Procura del tribunale per i minorenni 

Partiamo dall’episodio del 31 gennaio in via Re David, che è stato soltanto l’ultimo di una serie. Questi fatti sono caratterizzati da similitudini?
Si, tendenzialmente si parte con una provocazione per poi arrivare alle percosse e a impossessarsi di oggetti di modesto valore come tablet o cellulari. Il movente principale è estrinsecare la propria aggressività, questo indica che c’è una fascia adolescenziale in cui predomina la violenza“.

Vi risulta che qualcuno dei presunti responsabili abbia agito in più d’una occasione?
Si“.

Eppure lei non vuole parlare di baby-gang.
Perché affinché siano tali ci deve essere una stabilità di rapporti fra i componenti. Nel Nord Italia questo accade da tempo. Qui non ci sono ancora evidenze processuali, ma le indagini stanno verificando la possibilità che si stiano formando vere e proprie piccole bande che operano sul territorio con il criterio della stabilità. Per ora non parlerei di evidenza, ma di un timore“.

I dati forniti dalla Procura minorile per l’inaugurazione dell’anno giudiziario indicano che i reati di cui vi occupate sono in aumento.
I numero non mentono: nel 2022 abbiamo iscritto 915 procedimenti e l’anno precedente 867. Si rileva un particolare aumento di certi reati che evidenziano particolare aggressività da parte degli adolescenti: lesioni, lesioni aggravate, danneggiamenti, furti e rapine in danno di coetanei, mentre nel Foggiano ci sono anche casi di minori che rapinano esercizi commerciali e usano armi“.

Da cosa rilevate l’interesse della criminalità organizzata?
Dal fatto che ci sono tre procedimenti sull’associazione per delinquere di stampo mafioso a carico di minori, mentre negli anni passati non ce n’erano“.

Avete segnalato anche un aumento della dispersione scolastica.
C’è un aumento evidente, soprattutto nella fascia tra i 14-16 anni e all’inizio della scuola dell’obbligo. Abbiamo quartieri in cui ci sono scuole che hanno un’utenza particolarmente a rischio. E ci sono scuole i cui dirigenti devono essere stimolati molto alla segnalazione e non soltanto dell’evasione“.

Che cosa significa?
Che atti di bullismo o situazioni di minori che vivono in ambienti non consoni a volte vengono sottovalutati da dirigenti e professori. Abbiamo organizzato anche una serie di incontri con loro, per spiegare che non segnalare possibili reati può essere un reato a sua volta“.

Forse hanno paura.
Il timore dei dirigenti è che si leda il buon nome dell’istituto, ma mettere alla luce situazioni che non vanno è il primo passo per risolverle. Se il timore è quello di ritorsioni, invece, devono cambiare lavoro“.

La Riforma Cartabia come ha inciso sulla possibilità di perseguire i reati minorili?
Alcuni, come le lesioni non gravi o i piccoli furti, saranno perseguibili soltanto a querela e credo che in moltissimi casi non verranno presentate. Temo che sarà difficile per un adolescente denunciare qualcuno che conosce. Questo comporterà una diminuzione dei procedimenti e quindi della pendenza, che era l’obiettivo da raggiungere, ma non dei reati commessi. Aumenterà la criminalità di strada e l’insicurezza dei cittadini, ma statisticamente sembrerà diminuita“.

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