Avevano i permessi ma si sono allargati coi tavoli, scattano le multe.

fonte: GABRIELLA DE MATTEIS – bari.repubblica.it

In poco meno di dieci giorni sono state elevate cinque sanzioni. Nel mirino della polizia municipale  di Bari sono finiti cinque locali, due nel centro murattiano, tre nel quartiere Poggiofranco. I gestori avevano posizionato sedie e tavolini al di fuori degli spazi consentiti. Le autorizzazioni c’erano, ma per venire incontro ad una maggiore richiesta del pubblico, i ristoratori in questione avevano di fatto occupato uno spazio diverso e maggiore da quello autorizzato. Un fenomeno quello del cosiddetto “tavolino selvaggio” che si ripropone con l’arrivo della stagione primaverile e delle belle giornate. “Abbiamo eseguito i controlli e abbiamo riscontrato queste irregolarità” spiega il comandante della polizia municipale Michele Palumbo.

Ma la questione dei dehors all’aperto e molto più complicata. E già domani sarà al centro di un incontro tra il direttore generale del Comune Davide Pellegrino e i rappresentanti della Soprintendenza. I cinque ristoratori multati avevano le autorizzazioni anche se non hanno rispettato gli spazi oggetto dei permessi, ma c’e chi tra i gestori dei locali, soprattutto nella città vecchia, guarda con preoccupazione alla fine del mese quando scadranno i permessi per l’occupazione di suolo pubblico. L’amministrazione cittadina, da mesi, ha avviato un tavolo di confronto con la Soprintendenza che dovrà tradursi nell’elaborazione di un nuovo regolamento, diverso in alcuni punti da quello approvato nel 2012. L’aspetto più complicato è quello riguardante l’esistenza di zone, definite, “marroni“, dove per l’esistenza di palazzi di valore storico e architettonico, esiste un vincolo.

Una di queste, ad esempio, è quella a ridosso del Sedile, palazzo del 1300 in piazza Mercantile. Il punto è questo: capire se le autorizzazioni, in queste aree, possano o meno essere rinnovate o debbano essere riviste. Il tavolo di confronto riguarda soprattutto questo aspetto. La Soprintendenza chiede che il vincolo venga rispettato e non è detto, ragionano, che questo sia possibile con la presenza di ombrelloni o paraventi che chiudono lo spazio all’aperto e quindi la visuale. I ristoratori, da parte loro, invocano una maggiore flessibilita. Posizioni diverse che il Comune prova a conciliare, con una vera e propria corsa contro il tempo. Perché già dal 20 marzo scadono le prime autorizzazioni, concesse sulla base del vecchio regolamento. L’idea è quello di modificare alcuni punti, vietando ad esempio non i paraventi e neanche gli ombrelloni, ma gli “escamotage” che alcuni imprenditori hanno trovato per chiudere lo spazio all’esterno, soprattutto nelle giornate di forte vento. Un punto più restrittivo quest’ultimo bilanciato però da una “concessione”, l’eliminazione del divieto, presente nel vecchio regolamento, di rimuovere i paraventi, le sedie e i tavolini nelle ore notturne per riposizionarle all’esterno durante l’orario di apertura dei locali.
La definizione di nuove regole e mettere ordine in una questione da sempre molto complessa, ma, nuovo disciplinare a parte, la polizia municipale è pronta a potenziare i controlli per fare in modo che le autorizzazioni vengano rispettate.

 

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