
E l’attività di contrasto al dilagare dei furti d’auto continua a dare i suoi frutti, anche copiosi. Nel pomeriggio di ieri, agenti del commissariato di Andria della Polizia di Stato, squadra “volanti”, nell’ambito dei servizi tesi a contrastare il fenomeno dei furti di autovetture, così come disposti dal primo dirigente Vincenzo Massimo Modeo che ha organizzato una aliquota di uomini adibiti alla perlustrazione delle zone rurali, hanno proceduto a sottoporre a fermo due cittadini andriesi, S. L. di 33 anni ed E. N. di 49, e due canosini, S. S. di 65 anni e V. P. di 53 anni, resisi responsabili, in concorso tra loro, dei reati “di riciclaggio e resistenza a pubblico ufficiale”.
Gli agenti della Polizia erano impegnati in una minuziosa perlustrazione di alcune contrade rurali nel territorio di Andria, quando nei pressi della strada provinciale Andria-Trani, hanno individuato ed immediatamente bloccato, all’esterno di una cava dismessa, un autocarro guidato dai due individui originari di Canosa, munito di gru, con a bordo la scocca di un’autovettura Lancia Musa risultata essere rubata, come da denuncia sporta lo scorso 25 febbraio, presso la stazione Carabinieri di Ruvo di Puglia.
Nel frattempo gli agenti delle “volanti” hanno scorto, lungo il viottolo adiacente la suddetta cava, altri due soggetti che, notata la loro presenza, si davano alla fuga a piedi, venendo però prontamente raggiunti e bloccati dagli agenti, di cui uno di questi con un passato di atleta nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro.
Da un’attenta ispezione all’interno della cava, per gli inquirenti utilizzata per il smontaggio delle autovetture di provenienza furtiva, gli agenti hanno rinvenuto un’altra autovettura, un’Opel Insigna, anch’essa risalente ad furto denunciato lo scorso 26 febbraio nella stazione Carabinieri di Molfetta, completamente smontata.
Inoltre, all’interno di un locale posto in prossimità della cava veniva rinvenuto un fuoristrada Mitsubishi Pajero, oggetto di furto denunciato il 5 febbraio sempre ai Carabinieri di Molfetta, integro, verosimilmente utilizzato per gli spostamenti e per il trasporto di accessori smontati.
Tutte le autovetture rinvenute, unitamente all’autocarro, sono state sottoposte a sequestro, mentre i quattro uomini, dopo l’espletamento delle formalità di rito, sono stati rinchiusi nel carcere di Trani, a disposizione dell’autorità giudiziaria.