Auto rubate e smembrate, scoperta officina-itinerante

38760di GIANPAOLO BALSAMO

Una Opel «Astra» di colore nero era diventata l’«officina» itinerante di una vera e propria «spa» della automobili rubate. Una banda di specialisti abile a «smembrare» gli automezzi rubati su ordinazione ed a riciclare i pezzi di ricambio. La sua presenza, in realtà, già da tempo era stata segnalata in alcune zone di Andria (ma, anche in altri comuni del Nord Barese e della provincia di Bari), insospettendo non poco i residenti. 

L’«OFFICINA» – L’altra sera la «Opel» nera è stata intercettata dai poliziotti di una volante del commissariato in contrada «San Nicola La strada » ma, nonostante l’alt intimato dai poliziotti, gli occupanti hanno pensato bene di accelerare l’andatura per sfuggire al controllo. Ne è scaturito un lungo e rocambolesco inseguimento che si è concluso solo quando la «Opel» si è schiantata contro alcuni pilastri in tufo accanto ad un cancello di ferro. Malgrado intontiti a causa dell’incidente, i due occupanti sono riusciti comunque ad uscire dall’abitacolo e, favoriti dall’oscurità, a proseguire la fuga a piedi, facendo perdere le loro tracce. 

LE CENTRALINE – Ai poliziotti della volante (coordinati dal primo dirigente Vincenzo Massimo Modeo) non è rimasto quindi che ispezionare l’auto incidentata e qui, con sorpresa, sono state trovate numerose centraline elettroniche di diverse marche e modelli d’auto («Bmw», «Mercedes», «Alfa Romeo», «Audi», «Fiat») capaci di mettere in moto le auto eludendo le protezioni di sofisticati impianti di allarme. Nella Opel «Astra» c’erano anche parti di cruscotti, gruppi- accensione, contachilometri, diversi attrezzi da scasso (cacciaviti, pinze, tenaglie e trapani utilizzati dai malfattori per scassinare le serrature di qualunque autovettura) ed alcuni «jammer» o inibitori di campo e frequenze gps e gprs, utilizzati per disattivare i sistemi di allarme. 

I «JAMMER» – Sull’utilizzo degli inibitori per rubare qualunque tipo di automezzo, il responsabile della squadra di polizia giudiziaria del commissariato andriese, il sostituto commissario Michele Sergio non ha dubbi: «Non è richiesta alcuna preparazione tecnica, solo la capacità di schiacciare il pulsante di accensione del jammer. In pratica il ladro si avvicina all’auto con il disturbatore disconnettendo l’antifurto dalla rete Gsm, quindi rendendolo totalmente inutile. Con facilità, poi, l’auto può essere rubata e nascosta». Dove si acquistano i «jammer »? «Il sofisticato congegno è reperibile facilmente su internet o nei negozi specializzati e costa poche decine di euro». Come funziona? «Il jammer è tecnicamente un disturbatore portatile di gps o gprs che permette di bloccare la ricezione del segnale che proviene dai satelliti intorno alla terra. In altre parole, il jammer, oltre che irradiare un segnale di disturbo che copre l'intero veicolo, rende “innocui” eventuali antifurti satellitari montati a bordo delle auto prese di mira dai ladri o segnalate er essere rubate». 

LE INDAGINI –Tutto il materiale rinvenuto nella Opel «Astra», compresa l’autovettura incidentata, è stato sottoposto ad ulteriori accertamenti per verificare la presenza di eventuali impronte digitali. Le indagini degli uomini del commissariato proseguono per risalire ai componenti della banda ben più organizzata dedita ai furti d’auto, diventata ultimamente nell’intera provincia. Le indagini dei poliziotti andriesi proseguono per accertare anche che fine avrebbero fatto i pezzi di ricambio trovati nella «officina itinerante». Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è anche quella allarmante secondo cui sarebbero proprio i titolari di alcune le autodemolizioni della zona ad acquistare dal sodalizio i pezzi di ricambio ricavati dalle auto rubate.

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