Auto incendiate a Molfetta il sindaco va in Procura. Il Liberatorio :«Dal 2018 fino ad oggi l’Amministrazione non ha mosso un dito».

Parte la controffensiva contro gli attentati incendiari ai danni delle auto. La scorsa settimana il sindaco Tommaso Minervini aveva annunciato la nomina di un legale sia per la denuncia degli episodi (divenuti purtroppo quasi una consuetudine a Molfetta) e sia per la difesa dell’ente in eventuali processi a carico dei responsabili.

L’intenzione dell’Amministrazione comunale si è tramutata in un atto concreto. Mercoledì, il primo cittadino, accompagnato dall’avvocato Tommaso Poli (il legale nominato per seguire la vicenda), che ha rinunciato a qualsiasi forma di compenso, ha consegnato nelle mani del dottor Renato Nitti, procuratore della Repubblica di Trani, una denuncia nei confronti dei responsabili, ad oggi ancora ignoti, degli incendi di autovetture, preannunciando la costituzione di parte civile del Comune nell’eventuale processo che dovesse scaturire quando i piromani saranno individuati.

Al contempo ha ribadito la volontà di continuare a collaborare con le forze dell’ordine per arrivare alla verità, esprimendo al tempo stesso preoccupazione per l’allarme sociale che il susseguirsi degli incendi (da dire il vero una storia antica in città) sta continuando a provocare, accrescendo la sensazione di insicurezza nei cittadini. Riflessioni e preoccupazioni condivise anche dal procuratore Nitti.

Ad indurre il sindaco di Molfetta ad agire anche sul piano legale è stato l’ultimo rogo, scoppiato martedì notte in via Calò, nel quartiere Levante: completamente distrutta una Alfa Romeo Giulietta.

Nell’ultimo decennio sono state centinaia le auto incendiate. Nello specifico sono state 31 nel 2010, 36 nel 2011, 44 nel 2012, 29 nel 2013, 39 nel 2014, 30 nel 2015, 15 nel 2016, 40 nel 2017, 9 nel 2018, 34 nel 2019, 24 in questo 2020. «Si tratta di una questione annosa che si trascina da oltre un decennio e che, ad oggi, non ha trovato soluzione. Confido nel lavoro della Procura e delle forze dell’or- dine – commenta il sindaco Minervini – perché si giunga all’individuazione dei soggetti ed a stroncare dopo tanti anni questa piaga che ingenera un clima di allarme e di insicurezza nella collettività».

La questione degli incendi d’auto rimane complessa. Dubbi e soprattutto richieste di chiarezza giungono da Matteo d’Ingeo, coordinatore del Liberatorio Politico, che da anni segue la vicenda. «Sarebbe interessante sapere se nella denuncia si fa esplicita richiesta di indagare su tutti gli incendi dal 2010 ad oggi, oppure si circoscrive la richiesta intorno al rogo delle tre auto di Via Zuppetta, poiché non vorrei che il rogo del 24 settembre fosse più importante degli altri». Duro l’attacco di d’Ingeo all’Amministrazione comunale: «Dal Gennaio 2018, fino ad oggi, gli assessori Mancini e Ancona, e il sindaco Minervini, non hanno fatto nulla per affrontare il problema degli incendi d’auto. Hanno aspettato che dal gennaio 2018 bruciassero altre 67 auto per muoversi».

fonte: MATTEO DIAMANTE – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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