Il 10 agosto scorso in piazza Paradiso, verso le ore 20.50, il 44enne Leonardo Squeo, già conosciuto alle forze dell’ordine per piccoli precedenti, fu colpito all’addome da diversi colpi d’arma da taglio. Sul posto fu segnalata anche l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.
I carabinieri della Compagnia di Molfetta, coordinati dalla Procura di Trani, trovarono sull’asfalto un bossolo di piccolo calibro e tracce di sangue, all’incrocio di Piazza Paradiso con via Immacolata e sulla stessa via Immacolata.
Furono acquisite anche le immagini delle telecamere della piazza per ricostruire la dinamica. L’ipotesi fu quella di una colluttazione e poi l’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco. Il ferito, dopo essere stato trasportato all’ospedale Don Tonino Bello di Molfetta, fu operato d’urgenza.
Grazie alle serrate indagini successivamente condotte e sotto la guida della Procura della Repubblica di Trani che si è riusciti a ricostruire l’evento ed identificare i colpevoli che sono stati tradotti presso la casa circondariale di Trani.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Molfetta su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani, che ha valutato ed accolto le esigenze cautelari prospettate dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito il provvedimento restrittivo nei confronti di due molfettesi Magarelli Gianvito e Magarelli Vito, rispettivamente di 34 anni e 48 anni resisi responsabili di un tentato omicidio in concorso ai danni di altro soggetto molfettese Leonardo Squeo.
Nell’ottobre del 2006, Vito Magarelli (che al momento dell’arresto indossava un giubbotto antiproiettile e già coinvolto nell’Operazione Reset degli anni ’90) fu arrestato con suo fratello Giancarlo Saverio Magarelli, entrambi pregiudicati molfettesi accusati di detenzione e porto illegale di due pistole. Ma Vito Magarelli lo ricordiamo per un’altra storia recente di cui ci siamo occupati e di cui l’amministrazione comunale e la diocesi locale non ha mai dato spiegazioni; ci riferiamo al manifesto con i loghi del comune e della diocesi in cui si annunciava il lancio di un rosario votivo “a devozione di Vito Magarelli”.
I due arrestati potrebbero essere coinvolti nell’episodio avvenuto nel primo pomeriggio del 12 luglio 2020 quando, alle 14.20 circa, all’incrocio tra via Raffaele Cormio e G. Minervini, nei pressi del bar “Oasi de Cafè”, furono esplosi numerosi colpi d’arma da fuoco?