Armi e droga, 9 condanne e uno sconto al boss pentito Domenico Milella

La sentenza contro nove affiliati al clan Parisi- Palermiti di Japigia. Tra questi c’è anche Domenico Milella, che adesso collabora con la giustizia. L’inchiesta è partita nel 2014 – fonte: Isabella Maselli – bari.repubblica.it
 
Erano i custodi delle armi e della droga del clan, che poi spacciavano al dettaglio grazie ad una fitta rete di pusher, organizzando anche spedizioni punitive nei confronti dei sodali infedeli. A 7 anni dai fatti contestati e da due dal blitz che li ha portati in carcere, nove affiliati al clan Parisi-Palermiti di Japigia sono stati condannati. Il gup del Tribunale di Bari Anna Perrelli, al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato, ha inflitto pene tra gli 8 anni e 8 mesi e gli 8 mesi di reclusione nei confronti di nove presunti componenti del gruppo criminale.
Tra gli imputati c’è anche il collaboratore di giustizia Domenico Milella (condannato a 4 anni di reclusione, usufruendo nella quantificazione della pena di uno sconto dovuto alla collaborazione), all’epoca dei fatti contestati braccio destro del capo clan Eugenio Palermiti. L’indagine dei carabinieri, coordinata dai pm della Dda di Bari Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, portò nel dicembre 2019 all’arresto di 15 persone, tra i quali gli odierni imputati.
L’inchiesta era partita dal ritrovamento nell’ottobre 2014, all’interno di un appartamento all’ultimo piano di una palazzina del quartiere Japigia di Bari, di oltre 40 armi da fuoco, comuni e da guerra, tra cui fucili d’assalto A47 kalashnikov, pistole mitragliatrici, fucili calibro 12 e numerose pistole, nonché migliaia di munizioni, oltre a 10 chili di cocaina. Gli accertamenti consentirono di attribuire la paternità di armi e droga al gruppo capeggiato da Milella. Le successive indagini, sviluppate attraverso intercettazioni, servizi di video sorveglianza e pedinamenti, hanno poi permesso di ricostruire la rete degli spacciatori, anche grazie a impronte dattiloscopiche dei visitatori dell’arsenale/rifugio trovate su alcune delle armi.
Dopo la scarcerazione di Milella, tra il 2015 e il 2016, mentre l’ex boss oggi “pentito” era agli arresti domiciliari, le indagini proseguirono fino a documentare non soltanto l’operatività del clan nel traffico, produzione e spaccio di droga, ma anche le spedizioni punitive e le intimidazioni a sodali infedeli o a esponenti di gruppi criminali rivali. In una occasione, per esempio, Milella avrebbe commissionato un agguato all’interno di un circolo del quartiere, nel marzo 2015, per vendicare il ferimento di un proprio affiliato. Per questa vicenda il collaboratore di giustizia è già stato condannato in un separato procedimento alla pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione.
Per cinque anni i militari hanno documentato e “ascoltato” il gruppo criminale, accertando che l’articolata e complessa attività di spaccio avveniva — stando alle indagini — attraverso una folta rete di spacciatori i quali, per la commercializzazione al dettaglio del narcotico si avvalevano di criptiche procedure di comunicazione telefonica, nonché di numerose e sempre nuove utenze telefoniche radiomobili fittiziamente intestate a terzi. Dal 2014 al 2019 sono stati eseguiti diversi sequestri di droga, arrestati in flagranza pusher e sono state raccolte le rivelazioni, confermate dalle verifiche tecniche, di diversi collaboratori di giustizia. Tra gli imputati condannati ci sono i pregiudicati Nicola Bruno ( 8 anni e 8 mesi di reclusione), Marco Barone, Edoardo Caizzi e Riccardo Campanale (8 anni), Antonino Palermiti e Pasquale Leonardo Tritta (6 anni e 8 mesi), Giulio Bacani ( 3 anni e 4 mesi), Salvatore Cassani (8 mesi di reclusione). Il gup ha assolto Alessio Marzulli, Marco Ferrigni, Beniamino Milella, padre del ” pentito”, e Filippo Mineccia. Per Marzulli e Ferrigni, assistiti dagli avvocati Libio Spadaro e Fabio Costa, il giudice ha disposto la liberazione dopo quasi due anni di detenzione, prima in carcere e poi agli arresti domiciliari.
Bari – Carabinieri maxi sequestro di armi droga e munizioni Foto ARCIERI – Bari – Carabinieri maxi sequestro di armi droga e munizioni – fotografo: Arcieri

 FOTO – arsenale di armi e droga

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi