La Procura di Trani ha nominato un proprio consulente informatico per acquisire tutti i dati utili.
Giovedì i sequestri di computer, tablet, pen drive, telefonini. Venerdì l’affidamento dell’incarico per acquisire la copia forense di tutti i dati, da cui estrapolare quelli che potrebbero essere utili alle indagini sui presunti casi di malaffare per alcuni recenti appalti del Comune di Molfetta. Ieri pomeriggio i sostituti procuratori della Repubblica di Trani, Francesco Tosto e Giuseppe Francesco Aiello, hanno conferito l’incarico al tecnico informatico barese Raffaele Colaianni.
Il backup dei dati informatici verrà svolto nelle forme dell’accertamento tecnico irripetibile e dunque nel contraddittorio delle parti affinché abbia valore di prova (positiva o negativa) nel prosieguo dell’inchiesta.
Un solco procedurale che, perciò, consente agli indagati la possibilità di nominare propri consulenti. La notifica dell’avviso dell’accertamento tecnico irripetibile era stata perfezionata alle 23 persone indagate e alle 7 società coinvolte nell’inchiesta come persone giuridiche a vario titolo interessate all’affidamento di alcune opere cittadine finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura tranese guidata da Renato Nitti: srl Arevà Ingegneria (con sede legale a Campobasso e operativa a Noci, che si occupa di servizi di progettazione di ingegneria integrata), srl Costruzioni Generali Di Santo (di Andria, costruzione di strade), srl Dauniasfalti (di Cerignola, stesso ramo), snc Di Gregorio di Di Gregorio Valerio & C. (di Trani che si occupa di lavori specializzati di costruzione), snc Ieva Michele di Cagnetti-Ieva & C. (di Andria), srl Imcore (di Andria), srl Tancredi.
Secondo quanto ipotizzato dalla Procura – le indagini sono condotte dalla Guardia di Finanza di Bar- letta -, per la realizzazione di alcuni lavori si sarebbe fatto ricorso alla procedura di affidamento diretto utilizzando strumentalmente alcuni stratagemmi illeciti per eludere la classica gara. Inoltre l’ombra di varie ipotesi di corruzione.
Indagate 23 persone (fisiche) tra amministratori comunali, funzionari e dirigenti di Palazzo di città, professionisti, amministratori, soci e referenti di alcune imprese. Tra i destinatari degli «avvisi» il sindaco Tommaso Minervini, accusato di «turbata libertà del procedimento per scelta del contraente», l’assessore ai Lavori pubblici Mariano Caputo, il segretario generale del Comune Irene Di Mauro, il dirigente del Territorio Alessandro Binetti, i funzionari Orazio Lisena e Ottavia Paola Antonucci, il dirigente Enzo Balducci, il consigliere comunale Anna Sara Castriotta.
Fra le opere monitorate dai pm: la riqualificazione di piazza Moro e di alcune strade cittadine, la progettazione del nuovo teatro comunale, i lavori all’ex Cementeria e quelli per il monitoraggio delle acque del nuovo porto. Giovedì sarebbero stati sequestrati anche soldi.