Angelo Marzano (PdL): "Mai nessuna minacca da parte mia"

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Il consigliere Angelo Marzano

di Redazione (www.latramolfetta.it/…)

Con riferimento all’articolo “Scontro in Consiglio” pubblicato ieri, domenica 27 giugno, sul nostro sito, abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo la nota di precisazione di Angelo Marzano, capogruppo in Consiglio Comunale del PdL.
A seguire la replica del direttore de “l’altra Molfetta”, Giulio Calvani.

Caro direttore,
in merito alla pubblicazione di un articolo a commento della seduta di Consiglio Comunale di sabato 26 giugno u.s. leggo, con mio grande rammarico, che anche il suo quotidiano on-line ha completamente travisato il significato delle parole da me pronunciate in Aula nel mio intervento sulla questione del Piano Commerciale su aree pubbliche. Posso senz’altro capire la posizione dei consiglieri di opposizione che devono cercare di mettere in difficoltà in ogni momento la maggioranza e l’Amministrazione, non posso invece assolutamente condividere l’interpretazione dei fatti data dal notista che, estrapolando dal contesto di un discorso una frase il cui senso invece era chiarissimo, tra l’altro disturbata già dalla gazzarra dei consiglieri d’opposizione, considerate tutte le implicazioni che l’argomento trattato portava in se, mi fa apparire all’occhio della pubblica opinione come un latore di minacce per conto terzi. Il mio non è stato affatto uno scivolone ed io non ho minacciato mai nessuno in vita mia. Quando ho richiamato l’attenzione dei consiglieri di opposizione alla pericolosità di certe dichiarazioni fatte in aula in merito alle responsabilità nelle scelte, ma il richiamo era rivolto a tutti, anche a me stesso, intendevo, come ho ampiamente chiarito per tutto l’intervento, ricondurre la discussione ad un’analisi più attenta, critica, equilibrata di argomenti delicatissimi che già in passato hanno prodotto guasti e danni irreversibili. Nessuna minaccia, quindi, ma solo richiesta di equilibrio e responsabilità anche nel criticare. La pericolosità di certe interpretazioni sicuramente, credo, non devo spiegarla io a lei che ben conosce tutti i risvolti del problema.
Il mio rammarico sta tutto qui: non si vuol leggere la violenza mascherata in certe parole usate in italiano forbito (quelle dell’opposizione), si vuol leggere ciò che non è nelle frasi estrapolate da contesti di discorsi (quelli della maggioranza). Se, invece di far gazzarra (anche qui, la gazzarra è solo di destra) si prestasse ascolto e si cercasse di comprendere meglio prima di lanciare anatemi, forse tutto sarebbe più chiaro e comprensibile. E così mi tocca pure leggere di essere diventato oltre che sicofante pure pretoriano del Sindaco mentre i miei dirimpettai, nell’articolo, fanno la figura degli immacolati.
Caro direttore, devo chiedere attenzione anche a lei (spero che non la prenda come “minaccia”). Si riveda il film dell’accaduto, dall’inizio alla fine, mi chieda almeno come la penso prima di bollarmi, rilegga ciò che ha scritto, e poi esprima un giudizio completo e terzo. Non è così che rende un buon servigio alla sua parte.
Tanto le dovevo, non fosse altro per diritto di replica.
Grazie

Angelo Marzano
Capo gruppo consiliare PDL

Caro Consigliere Marzano,
innanzitutto La ringrazio per la pacatezza dei toni che utilizza nel replicare all’artico da noi pubblicato in merito all’ultimo Consiglio Comunale. E’, il Suo, certamente un apprezzato segno di civiltà e rispetto nei confronti del nostro operato.
La stessa civiltà e lo stesso rispetto verso le ragioni dell’altro che ci piacerebbe vedere all’interno della massima assise cittadina (senza distinzioni politiche), essendo purtroppo, però, troppo spesso costretti ad assistere (come in occasione dell’ultimo Consiglio. Ma come dimenticare quello di due anni fa con la “sfuriata” del sindaco Azzollini sulla vicenda delle donne in Giunta?) a sceneggiate indecorose che sviliscono le nostre istituzioni democratiche.
Detto questo, però, non possiamo non rilevare come nella Sua nota di replica si sia guardato bene dallo smentire di aver detto la frase da noi riportata (“fate attenzione perchè state toccando un terreno pericoloso e potreste farvi male”). Non potendolo fare, si limita (come spesso capita, con effetti anche comici, al nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi) a dire che “è stato frainteso” e che è stata “estrapolata” una frase del Suo discorso. Insomma che non voleva dire…quel che effettivamente ha detto! La verità, caro consigliere Marzano, è che quella sua frase è stata proprio “uno scivolone” (magari involontario ma pur sempre uno “scivolone”) tipico esempio di “voce dal sen fuggita”. Ora comprendiamo il Suo (maldestro, ce lo consenta) tentativo di minimizzare, spiegare, puntualizzare, ma il tenore e il senso profondo (recondito, verrebbe da dire) delle Sue parole è apparso subito evidente a tutti. Forse solo la tensione del momento e le fibrillazioni di quella seduta l’hanno indotta a dire qualcosa che certamente non pensa, ma ogni Suo sforzo (per quanto generoso…) di spiegare l’espressione di fatto ingiustificabile che le è “scappata”, appare, oggi, il goffo tentativo di metterci una pezza.
Purtroppo, però, come diceva il poeta: “non torna più lo strale quando dall’arco uscì”.
E ci piacerebbe davvero molto invitarla a rivedere, insieme a noi, il film di quanto andato in scena l’altra mattina, come nella Sua cortese nota ci chiede di fare, ma sa bene che anche grazie alle Sue ripetute ed ostinate richieste il Presidente del Consiglio Comunale (e suo collega di partito), Nicola Camporeale, ha impedito agli operatori dell’informazione locale di trasmettere le sedute della massima assise cittadina (a proposito: perchè non ci dice che fine ha fatto quel progetto di riportare le telecamere nell’Aula Gianni Carnicella?): fosse possibile rivedere le immagini di quel dibattito, magari Lei stesso si potrebbe rendere conto, a mente fredda, che il senso di quella sua frase è apparso a tutti chiarissimo. Forse, nella foga del discorso, ha utilizzato le parole meno opportune per esprimere il suo pensiero…ma non può davvero biasimare chi, a quelle parole, ha reagito. Male, forse, cedendo alla tentazione di dare la stura a quella “indegna gazzarra”. Ma – mi sia consentito – le sue parole non potevano passare “in cavalleria”. Non potevano essere ignorate.
Nessuno, poi, le ha dato del “sicofante”, mentre con l’espressione “pretoriano” abbiamo inteso evidenziare il Suo ruolo di strenuo difensore dell’amministrazione comunale e del sindaco Antonio Azzollini. Anche quando assume un provvedimento discutibilissimo (ma questa, ovviamente, è solo la nostra opinione) come l’ordinanza contingibile e urgente che di fatto ha “sanato” l’abusivismo commerciale su area pubblica nella nostra città, evidenziato anche dai recenti provvedimenti della magistratura tranese.
Siamo convinti, infine, che solo raccontando la verità, esponendoci anche al rischio di scomodare qualcuno, rendiamo il miglior servizio possibile alla “nostra parte”: i cittadini. L’unico nostro padrone. Da 25 anni.
Cordialmente

Giulio Calvani

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