di La Redazione (www.molfettalive.it/…)
01 ottobre 2009
Prosegue nel Tribunale di Trani il processo “Amato + 5”. Sei gli imputati: Pino Amato, Pasquale Mezzina, Vincenzo de Michele, Girolamo Scardigno, Gaetano Brattoli, Vito Pazienza e Giovanna Anna Guido. Sono chiamati a difendersi dall’accusa di concussione, voto di scambio, abuso d’ufficio e falso ideologico, a vario titolo.
Nel procedimento si sono costituiti parte civile Matteo d’Ingeo, rappresentato dall’avv. Bartolo Morgese e il Comune di Molfetta per mezzo dell’avv. Maurizio Masellis.
Davanti ai giudici Carone, Gadaleta e Messina sono sfilati nell’udienza di ieri i testimoni. Quattro agenti di Polizia Municipale, Armenio, Farinola, Giancaspro e Rosati e l’ingegnere Leonardo Pisani.
I quattro vigili, inizialmente indagati, hanno definito la loro posizione in altro modo. Chiamati a deporre dal Pubblico Ministero dott. Giuseppe Maralfa, si sono però avvalsi della facoltà di non rispondere.
Ha deposto invece l’ingegnere Pisani, ascoltato in merito ad un incarico per conto del Comune di Molfetta per un servizio di guardiania.
Definito, in coda alla seduta, il calendario delle udienze. Il 28 ottobre saranno ascoltati gli ultimi testimoni citati dal Pubblico Ministero Giuseppe Maralfa. A novembre sarà la volta dei testi chiamati dalla difesa.
La sentenza sembra vicina.
Finora lo stesso procedimento – avviato con la denominazione di “Amato + 8” –ha fatto registrare due condanne. Si tratta degli agenti di Polizia Municipale Piccolantonio (un anno di reclusione) e dell’ex Comandante Zaza (tre anni).
Entrambi non hanno scontato la pena per l’indulto. Il secondo però dovrà risarcire allo Stato circa 1 milione e 250 mila euro: lo ha deciso la Corte dei Conti.