
di Lucrezia d’Ambrosio (www.lagazzettadelmezzogiorno.it/…)
Risultavano al lavoro. Invece, a seconda dei propri impegni e delle proprie esigenze, si allontanavo per fare commissioni e per fare shopping. In alcuni casi approfittavano delle ore a disposizione, tutte regolarmente retribuite, per fare un salto all’ipermercato. Nel frattempo gli uffici del Centro territoriale per l’impiego, l’ex ufficio di collocamento, si svuotava.
In diciassette sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza. Tutti rispondono, a vario titolo, di truffa aggravata ai danni dello Stato e ad una serie di reati connessi alla dichiarazioni false commesse negli atti. Gli assenteisti incalliti sono stati pedinati e filmati per due mesi. Ora sono stati inchiodati davanti alle loro responsabilità. Tra le persone denunciate, oltre ai dipendenti della sede di Molfetta, ci sono quelli che venivano inviati da fuori per smaltire la mole di lavoro che si accumulava o comunque soltanto in alcuni giorni.
Le assenze, del tutto ingiustificate, sulla base di quanto accertato, avvenivano sia durante gli orari di ufficio di chiusura al pubblico, sia in quelli in cui gli sportelli erano aperti. La gestione disinvolta è andata avanti per molto tempo. Ora bisognerà mandare indietro le lancette per fare i conti in tasca ai dipendenti con vizio dello shopping che rischiano la reclusione ed è presumibile che vengano chiamati a restituire le somme di denaro che hanno incassato, in busta paga, senza averne diritto perché assenti dal posto di lavoro.
L’indagine è stata condotta dai finanzieri di Molfetta che, in più circostanze, hanno dovuto lavorare in borghese. Il titolare dell’inchiesta è il sostituto procuratore della repubblica, Carla Spagnuolo. Non è ancora chiaro il ruolo che, all’interno dell’ufficio, ricoprono gli assenteisti. Ma è difficile credere che il loro atteggiamento disinvolto non fosse noto ai responsabili della struttura. Anche perché, a conti fatti, sarebbero rimasti fuori dall’elenco dei denunciati meno di dieci dipendenti.
L’organico della sede locale del Centro territoriale per l’impiego non supera le trenta unità. L’indagine, che ha portato alla individuazione e alla denuncia dei diciassette dipendenti, è partita poco più di due mesi fa in seguito ad una segnalazione che raccontava proprio dell’atteggiamento disinvolto tenuto da persone che, durante le ore di lavoro, erano affaccendate in tutt’altre faccende.
E proprio due mesi fa sono cominciati gli appostamenti dei finanzieri che, secondo indiscrezioni, hanno pure immortalato i dipendenti mentre si allontanavano dall’ufficio dopo aver «timbrato il cartellino»; mentre si fermavano per le commissioni o per fare spesa; mentre entravano nell’ipermercato; mentre, dopo aver ultimato gli impegni, facevano ritorno in ufficio per finire la loro stressante giornata lavorativa.
Tutti i diciassette saranno chiamati a rispondere delle loro azioni davanti ad un giudice in Tribunale perché, è evidente, anche sulla base delle prove raccolte a loro danno dai finanzieri, che le diciassette denunce porteranno ad un processo.
Aggiornamento: la Repubblica-Puglia del 13.12.2009 pag. 9
Tra gli indagati anche gli operatori della Formazione Professionale dell’Enaip Puglia che attestavano la presenza in ufficio ma in realtà passavano la maggior parte delle ore fuori.
Ecco i nomi degli indagati:
Dal filmato di Telenorba….Quello che si vede timbrare 4 cartellini in successione è il responsabile dell’ufficio di collocamento di Molfetta.
Se responsabile si può chiamare.
Si davvero sembrerebbe lui, alla faccia dei disoccupati.
ma l’Annamaria Brattoli di cui sopra è la stessa assessora “quota rosa” della giunta Azollini?
che vergogna… cambierà mai questo paese ?