Quello che avete ascoltato è il “pensiero” del vicesindaco della città di Molfetta. Un pensiero molto spesso incomprensibile e malcelato da oratoria giudiziaria che non affronta il problema dell’abusivismo spicciolo e quotidiano.
Il vicesindaco si arrampica sugli specchi e non riesce a dare risposte. E’ solo abile a spostare l’attenzione del pubblico sull’aspetto sociale della mancanza di lavoro avventurandosi in un’arringa a difesa, e sostegno, degli ex carcerati e dei senza lavoro. Dopo la bravata del campeggio abusivo di ferragosto, per cui attendiamo ancora risposte (ma non attenderemo per molto) il vicesindaco, e assessore alla trasparenza e Polizia Municipale, volutamente argomenta tematiche di carattere sociale per nascondere la sua incapacità nel dare risposte ad un annoso e radicato problema cittadino, qual è l’occupazione abusiva di strade e marciapiedi. Premesso che il Liberatorio ha sempre affermato la necessità dell’inclusione sociale degli ex carcerati che hanno diritto a ricostruirsi una nuova vita, ma questo non vuol dire che gli stessi devono avere canali privilegiati d’inserimento o che debbano snobbare o ignorare, oltre che calpestare, le leggi dello stato che gli altri cittadini commercianti rispettano. Caro assessore e vicesindaco, non stiamo parlando di cittadini senza lavoro ma di ” operatori commerciali ” che hanno la licenza di ambulante o a posto fisso, e non sono “precari”, ed occupano strade e marciapiedi, quindi suolo pubblico, ABUSIVAMENTE (questo vale anche per Bar e pizzerie). Quindi, chi non vuole intervenire come assessore, dando l’indirizzo al comando di Polizia Municipale di far rispettare le LEGGI dello Stato e REGOLAMENTI Comunali e comincia ad arrampicarsi sugli specchi, si dimetta e stia a casa. Di questo parliamo da anni e non di altro.
Ci piacerebbe sapere se il Sindaco, Giunta, e maggioranza tutta, hanno la stessa idea del vicesindaco e se aspettano un nuovo intervento della magistratura e dei carabinieri. Allora, ancora una volta, diremo che l’attività delle Procure si rende necessaria, e straordinaria, quando la politica non riesce nell’ordinaria amministrazione quotidiana.
la declamata linea diritta del vicesindaco da quasi subito ha subito regolari deformazioni non si sa se per adattamento al sistema , per ritorsioni o forse per la sua professione di avvocato.