Agguato in piazza, ucciso per vendetta nella nuova guerra tra clan a Bari


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L'ennesimo agguato per le strade di Bari, il quinto in nove giorni. E una vittima uccisa a colpi di arma da fuoco in piazza Umberto, nel quartiere Carbonara. Sei i colpi sparati per colpire Giuseppe Mizzi, di 38 anni, raggiunto dalle pallottole al volto. I proiettili hanno però raggiunto anche una donna che era con lui. La donna è stata raggiunta di striscio da un proiettile alla coscia sinistra ed è stata medicata all'ospedale Di Venere. I medici l'hanno già dimessa. 

Sul posto sono intervenuti i carabinieri. L'agguato è avvenuto a Carbonara, dove ieri è stato ferito ad una mano il pregiudicato Antonio Battista, di 41 anni, cognato del boss Antonio Di Cosola. Quello di oggi è il quinto agguato avvenuto in dieci giorni a Bari: fino ad oggi i bersagli dei killer sono rimasti tutti e quattro leggermente feriti. Gli investigatori ritengono che sia in atto nel capoluogo pugliese una guerra tra le nuove generazioni assoldate dalla criminalità organizzata.

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Con la spartoria contro Battista, il tiro si è alzato, nonostante si contassero già tre agguati la scorsa settimana e un cadavere trivellato di colpi ritrovato nelle campagne alle porte della città.  Un'escalation di violenza che preoccupa il procuratore Antonio Laudati. "Sta arrivando al potere una criminalità di seconda generazione – dice – meno professionale e più pericolosa. A Bari il problema della criminalità è molto serio – spiega – ci troviamo in una fase nuova, in cui i capi clan sono quasi tutti detenuti e c'è una maggiore effervescenza sul territorio per la presenza di giovanissimi senza esperienza che tentano di costruire equilibri nuovi per il predominio dei traffici illeciti. Business che ruotano intorno a spaccio di droga, estorsioni e usura. Non è tanto importante individuare i responsabili di ciascun episodio ma capire cosa sta succedendo. Questi criminali pensano di essere padroni del territorio e di potersi muovere impunemente. Non è un caso che sparino in pieno giorno e in zone trafficate".

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A Bari l'allerta è massima. In un mese i delitti di sangue hanno fatto registrare un'impennata, con i fatti di mala che si sono andati a sommare alla sparatoria al campo rom di Japigia per vendicare un furto di un computer in un cantiere edile e al ferimento di un innocente al quartiere Libertà per una lite di condominio. La facilità con cui chiunque riesce a reperire armi in città preoccupa il questore di Bari Giorgio Manari: "Si spara nel mucchio e si spara per poco – riflette il numero uno della Questura – rischiando di colpire gli innocenti come è accaduto il 10 febbraio scorso in via Pascoli al quartiere Libertà. Il giovane Gianluca Novelli era una persona estranea alla vicenda, si trovava lì in quel momento e ha assistito alla lite di condominio. L'episodio non è riconducibile alla criminalità organizzata e questo rende il fatto ancora più grave. Soprattutto da un punto di vista sociale. È allarmante perché dimostra come si sia abbassato il livello del killeraggio". 

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