L’Acquedotto Pugliese batte cassa, i cittadini pagano e gli amministratori condominiali risultano morosi; ma i nostri soldi che fine hanno fatto?
Abbiamo affermato più volte che l’illegalità diffusa è ormai dilagante, ma questa volta credo si sia raschiato il fondo.
Mentre i cittadini pugliesi partivano in vacanza, l’Acquedotto Pugliese pensava bene di far pervenire agli amministratori condominiali le fatture del 2° trimestre 2007 con scadenza di pagamento al 31 agosto.
I pochi fortunati condomini che, per caso, sono riusciti a leggere la fattura hanno notato subito una sorpresa nel secondo foglio dei “dettagli degli importi”; una nuova voce, “spese di recupero crediti”; nel terzo foglio della fattura si disvela l’arcano e si legge che l’AQP addebita sulle fatture gli “oneri per recupero crediti stragiudiziali” in riferimento a fatture del 2001 e anni seguenti.
L’Acquedotto assicura che è tutto regolare e che l’addebito delle spese sostenute dall’ente per le azioni di recupero del credito, eseguite in relazione alle morosità, è previsto dal Regolamento del Servizio Idrico Integrato agli articoli 16 e 17.
Ma gli articoli 16 e 17 si riferiscono espressamente ad utenti il cui contratto è stato risolto e si è passati alla chiusura della presa stradale. Si parla, quindi, di morosi recidivi, ma probabilmente ignari della loro posizione, perché hanno regolarizzato i pagamenti dei propri consumi dietro presentazione di relativa ricevuta emessa dall’amministratore.
Accade spesso che l’amministratore di turno pur avendo incassato le quote acqua, non ha provveduto a regolarizzare entro la scadenza le fatture AQP.
Dalla verifica fatta su alcune fatture non si comprendono le motivazioni per cui siano state avanzate tali richieste dall’AQP, né vengono specificate le modalità con cui sono stati ottenuti gli importi addebitati.
Se, ipoteticamente, ci fossero oneri a carico di qualche utente moroso per qualche raccomandata relativa ai solleciti di pagamento, i costi sicuramente dovrebbero essere nettamente inferiori a quelli richiesti dall’AQP sotto forma di “oneri per recupero crediti stragiudiziali”.
Siamo ancora all’inizio ma tra qualche giorno nei nostri condominii si sentiranno schiamazzi di ogni tipo, specialmente se dal 2001 ad oggi sono cambiati gli amministratori e ci sono stati nuovi inquilini in entrata ed in uscita, che giustamente non vorranno pagare le mancanze di altri.
Abbiamo seri dubbi anche sulla forma “retroattiva” del recupero crediti.
Stiamo valutando l’opportunità di interpellare anche l’autorità giudiziaria per l’accertamento di eventuali comportamenti “contra legem” da parte dell’Acquedotto Pugliese nei confronti dell’utenza.
Nel frattempo suggeriamo a tutti i cittadini interessati di invitare i loro amministratori condominiali a presentare entro il 31 agosto i reclami presso gli uffici dell’AQP per poter pagare le fatture del 2° trimestre 2007 senza gli “oneri per recupero crediti stragiudiziali”.
Qualora fosse stata già pagata, chiedete la copia della fattura e se sono riportati i recuperi di cui stiamo parlando, pretendete di scorporarli dai bollettini di pagamento delle spese condominiali e chiedete spiegazioni per le morosità che l’ente AQP vi ha addebitato. Se i vostri amministratori, rei di non aver pagato, non soddisfano le vostre richieste non vi rimane che risolvere il rapporto professionale con gli stessi, perché responsabili delle morosità.
Ma…, attenzione! Prima di procedere, verificate che le bollette dell’ENEL e del GAS siano state pagate. Purtroppo accade anche questo; e speriamo che anche altri Enti non s’inventino lo stesso recupero crediti.