A Molfetta oltre i sequestri servono fermezza e autorevolezza per vincere l’arroganza dell’illegalità diffusa

Ricordate il clamore della mattinata del 26 gennaio quando, con un blitz, la Polizia Locale smantellò una postazione storica abusiva di una delle tante “famiglie” che controllano questa tipologia di attività, presente in via Ten Silvestri, angolo via Cap. De Candia? 

L’intervento portò al sequestro di un motocarro, tutte le attrezzature per la vendita, una multa di 5mila euro e il sequestro di parecchie decine di casse di frutta e verdura. Quell’operazione seguiva di dieci giorni un’altra eseguita da Carabinieri e Polizia Locale in via Cap. Magrone chiesto con un esposto. Mentre con un altro esposto si chiedeva l‘intervento in via Ricasoli per verificare situazioni particolari esistenti da oltre 3 anni. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato la situazione in via Ricasoli n. 42, mentre oggi vi aggiorniamo su via Cap. Magrone in cui la situazione è ancora la stessa e in via Ten. Silvestri dove tutto è tornato come prima con una sola differenza; l’operatore sanzionato il 26 gennaio si è spostato di qualche decina di metri, sistemandosi al centro dello spartitraffico ad angolo di via Cap. M. Azzarita, mentre il motocarro viene parcheggiato (forse per evitare il sequestro) sul marciapiede o nella strada adiacente. 

Naturalmente queste tre postazioni sono solo una parte di quelle denunciate puntualmente con esposti molto dettagliati, mentre ne stanno nascendo delle nuove, perché in questo anno di pandemia l’unico settore che non ha subito fermi, o crisi, è stato proprio quello dell’orto-frutta.

Pertanto siamo giunti alla conclusione che anche questa amministrazione non è capace di controllare questo difficile settore. Non servono i blitz per far clamore e propaganda, serve una seria e autorevole politica contro l’illegalità diffusa da esercitare ogni giorno in modo da far capire agli abusivi del suolo pubblico che lo stato c’è. E nemmeno è il momento di elargire a questi signori contentini sull’occupazione di suolo pubblico. A breve ripresenteremo la nostra proposta già protocollata nel 2006 che bandisce dalle strade e marciapiedi la presenza di frutta e verdura esposta. 

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