A Molfetta finisce tutto a “tarallucci e vino”. Lettera aperta al sindaco

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        Al Sindaco del Comune di Molfetta
        Agli organi d’informazione

 
Carissimo amico Sindaco Azzollini, non credevo di doverle scrivere una seconda lettera aperta a distanza di soli due mesi. Questa volta vorrei trattare un tema popolare che coinvolge la tradizione culturale della nostra comunità, il carnevale molfettese. Prima di entrare nel merito dell’argomento vorrei fare una piccola premessa.

Alessandro Baricco, eclettico uomo di cultura, ha denunciato pubblicamente, qualche giorno fa, lo spreco di danaro pubblico che avviene da parte delle amministrazioni pubbliche per le miriadi di iniziative pseudo-culturali e di promozione turistica che pullulano in tutto il territorio nazionale. Al suo sfogo si è aggiunto il nostro Riccardo Muti ed entrambi hanno auspicato una migliore programmazione ed erogazione delle risorse pubbliche per la promozione della cultura e del territorio. Più risorse per la formazione di base e per l’educazione del pubblico.

Se il maestro concittadino Muti avesse assistito alla 50° edizione del Carnevale Molfettese, sicuramente, non avrebbe espresso un giudizio positivo così come, al contrario, avviene per i riti della settimana santa che ogni anno onora con la sua presenza. Eppure, gli organizzatori, lei, sindaco, e il suo assessore allo spettacolo avete espresso un giudizio positivo.

Il sindaco Azzollini: “…oggi rilanciare il Carnevale molfettese vuol dire recuperare e preservare questa grande eredità fatta di tradizioni e storie popolari, ma vuol dire anche rimettere il turismo al centro di un nuovo sviluppo economico per la città”.

L’assessore Spadavecchia : “…Possiamo dirlo senza ombra di dubbio, è stata un’esperienza notevolmente positiva. Ora dobbiamo pensare già alla prossima edizione che vogliamo arricchire ulteriormente. Un ringraziamento doveroso voglio rivolgere agli organizzatori della cooperativa di servizi “Milleventi” che hanno dimostrato grandissimo impegno e professionalità “.

La Questura, come spesso avviene, non ha fornito i dati del numero di presenze e neanche gli organizzatori, questa volta sono stati i Vigili Urbani a stimare 20.000 presenze (sic!), ma la città non si è accorta neanche dell’evento.

Solo le casse comunali e le tasche dei cittadini, si renderanno conto dei costi di questa manifestazione e della sua inesistente ricaduta economica e turistica.

Quando ho letto la delibera n.13 del 19.01.2009, con cui la Giunta municipale ha erogato 28.000,00 € alla coop. MILLEVENTI per il patrocinio della 50° edizione del Carnevale Molfettese, i miei pensieri sono andati indietro nel tempo, alla delibera n. 1819 dell’11.12.1992; quella delibera, in cui lei era assessore, caro sindaco, assegnava 65 milioni di vecchie lire alla coop. di servizi “Scena Prima”, per aver proposto insieme alla Pro Loco una serie di attività culturali e spettacolari nel centro storico di Molfetta. Dopo un mese quella delibera fu annullata anche in seguito ad un esposto dell’Osservatorio 7 luglio sull’illegalità diffusa oltre ad un’opposizione politica consiliare che oggi è latitante. La coop “Scena Prima” era una cooperativa fantasma di cui facevano parte dirigenti comunali, il sindaco dell’epoca (discolpatosi in seguito dicendo che si era dimesso) ed un neo consigliere comunale.

Dopo 17 anni la storia si ripete e i protagonisti sono gli stessi.

Lei, Sindaco, nel dicembre ’92 era assessore ma, allora come oggi, non ha cambiato il criterio di affidare ingenti somme di danaro pubblico, quasi a “trattativa privata”, ad agenzie che non hanno un curriculum tale da meritarsi tali affidamenti.

Ieri si chiamava coop. “Scena Prima” oggi si chiama coop. “Milleventi”; “Scena Prima” era una cooperativa “inattiva” al momento dell’affidamento del progetto, mentre della coop. “Milleventi” non abbiamo molte notizie, anche perché abbastanza sconosciuta in ambito locale tranne che per qualche manifestazione finita a “Tarallucci e vino” la scorsa estate.

Però a distanza di 17 anni queste due organizzazioni hanno un punto fermo in comune, anche se riciclato, il sig. Saverio Petruzzella detto Rino per gli amici. Lei signor Sindaco, forse, e dico forse, non conosce bene Rino Petruzzella e vorrei rinfrescarle la memoria. Saverio Petruzzella lei lo ha conosciuto in consiglio comunale già nel ’92 dopo l’assassinio del sindaco Gianni Carnicella perché come primo non eletto, nelle fila della Democrazia Cristiana, subentrò allo stesso Carnicella.

Era anche socio accomandatario della coop. Scena Prima ma tutta la città l’ha conosciuto, purtroppo, per essere entrato nel dibattimento del processo per l’omicidio Carnicella senza che abbia mai avuto il coraggio di spiegare alla città i legami intercorsi tra lui e il sig. Cristoforo Brattoli, assassino del Sindaco Carnicella.

Per chi ha la memoria corta, e in città sono tanti, vorrei ricordare che all’origine del grave fatto di sangue vi fu l’organizzazione di un concerto del cantante napoletano Nino D’Angelo e che tale ultima iniziativa, a sua volta, scaturì da una scommessa intervenuta tra lo stesso Cristoforo Brattoli ed alcuni esponenti di quel mondo variegato (e spesso ai margini della legalità) che in Molfetta andava comunemente sotto il nome di “Piazza Paradiso”.
L’imputato era titolare di un’avviata azienda denominata “Trasporti e Servizi Palcoscenici Centro Sud”, attrezzata per l’allestimento di palcoscenici per pubblici spettacoli.
L’idea del concerto nasce in una festa privata di tale Fiore Alfredo (esponente di spicco della criminalità locale COLPITO DA PROVVEDIMENTO ANTIMAFIA DI CUI ALLA COMUNICAZIONE DELLA PREFETTURA DI BARI N. 1100/12B1 DEL 14/6/95) ed altri convenuti che nell’occasione avevano posto in dubbio le capacità organizzative del Brattoli, sfidandolo a portare a Molfetta, il cantante Nino D’Angelo.
Per l’organizzazione di tale concerto era stata costituita una società di fatto tra dieci persone, ne facevano parte oltre che alcuni esponenti della “variegata realtà di Piazza Paradiso” anche un esponente politico della Democrazia Cristiana, tale Saverio Petruzzella (subentrato come consigliere comunale al defunto Sindaco Carnicella in quanto primo dei non eletti nella lista della D.C.)
Nel dibattimento l’imputato aveva confermato l’esistenza della società, di cui facevano parte due suoi fratelli e Nino Spezzacatena, De Robertis Paolo, Fiore Alfredo, Racanati Tommaso, Magarelli Damiano, Fiore Cosimo e Petruzzella Saverio.

Ora, tralasciando alcuni componenti di quella società che oggi sono protagonisti di azioni di illegalità diffusa sul territorio, occupiamoci del signor Petruzzella che oggi è stato riabilitato da questa amministrazione riconoscendolo all’interno della Coop. Milleventi come “Direttore Artistico” del carnevale molfettese.

Alla luce di queste riflessioni ed esercitazioni di memoria vorrei porre al Sindaco alcune importanti domande che per conoscenza saranno poste anche ad altri organi competenti.

In quali sedi l’amministrazione comunale ha reso noto il suo progetto di voler organizzare la 50° edizione del carnevale molfettese e attraverso quali canali la coop. Milleventi ha avuto notizia di tale progetto che ha consentito loro, e solo a loro, di presentare un progetto?

Come mai altre associazioni e cooperative presenti sul territorio, pur con notevole esperienza organizzativa e professionalità non sono state consultate?

Quali credenziali organizzative e professionali offriva la coop. Milleventi dal momento che è quasi sconosciuta sul territorio?

L’affidamento del “service”, di appoggio all’evento sfilata, da quale società è stato gestito dal momento che le imprese molfettesi sono state escluse?

Tutti i “carri allegorici” sono stati creati a Molfetta, in laboratori di cartapestai locali? In caso affermativo, è possibile sapere dove sono ubicati i laboratori?

La delibera n.13 del 19.1.2009 prevedeva, tra le iniziative collaterali dei “corsi per cartapestai”; dal momento che in città non si sono viste locandine o avvisi che promuovevano tali laboratori, si chiede se gli stessi sono stati organizzati,  tenuti da chi e dove?

La stessa delibera riporta una richiesta della coop. Milleventi di poter organizzare la manifestazione per tre anni; si chiede se l’amministrazione ha sottoscritto una tale possibilità. In caso affermativo sarebbe molto grave perché un affidamento di tale servizio con relativo contributo dovrebbe prevedere una gara d’appalto e non una sorta di trattativa privata.

Naturalmente ci piacerebbe conoscere, dal rendiconto spese, anche i contributi ricevuti dagli sponsor privati per capire se le spese della manifestazione potevano anche non aver bisogno del contributo pubblico.

A parte queste considerazioni amministrative che avrebbero molta rilevanza di cui anche i partiti e le altre associazioni dovrebbero farsi carico e chiedere chiarimenti al Sindaco, vorrei concludere questa lettera aperta testimoniando la mia personale indignazione insieme al movimento “Liberatorio” che rappresento per la riabilitazione storica che il signor Saverio Petruzzella ha ottenuto da parte di questa amministrazione.

L’omicidio di Gianni Carnicella e il processo a carico del suo assassino Cristoforo Brattoli rappresentano una delle pagine più buie della storia di questa città.

Non fa piacere, rivedere dopo 17 anni il signor Saverio Petruzzella ancora immischiato con la pubblica amministrazione senza che abbia mai avuto il coraggio di spiegarci che ci faceva lui, e qualche altro noto personaggio locale, in quella dannata società con Cristoforo Brattoli.

Anche lei, Sindaco, dovrebbe farci conoscere il suo pensiero in merito, perché non si può continuare ad annullare la memoria di quanto avvenuto in quegli anni riabilitando i protagonisti di quei fatti, speriamo solo che non sia nei suoi progetti la riabilitazione anche del signor Brattoli collocandolo semmai in qualche ufficio comunale. Tutto è possibile, si tratterebbe solo di un’operazione di cattivo gusto come quella messa in atto da certi operatori dell’ortofrutta il giorno seguente all’omicidio del sindaco Carnicella quando riprodussero ad alto volume in Piazza Paradiso il repertorio più popolare di Nino D’Angelo.

In attesa di un suo riscontro le auguro buon lavoro.

Molfetta, 3.03.2009

Per il Liberatorio Politico
Matteo d’Ingeo

4 Risposte a “A Molfetta finisce tutto a “tarallucci e vino”. Lettera aperta al sindaco”

  1. Trovo che questa “tirata” sia la “logica conseguenza” di un delirio.

    Non è concepibile che un uomo dotato di raziocinio riesca a intessere una trama così fitta di sospetti infondati e insinuazioni gratuite tenuti insieme con lo sputo di una generica indignazione assai demagogica.

    E non è accettabile che, in nome di un “diritto di informazione” si possano elencare calunnie simili – con pezze d’appoggio fasulle che nessuno dei lettori o quasi andrà a verificare – che offendono i vivi e non solo essi.

    Siamo al cospetto di un Marco Travaglio dei poveri (Travaglio ha senso dell’ironia e soprattutto ha SEMPRE fondamenti certi sulle sue accuse… sentenzia ma non sproloquia) il cui “atto di denuncia” ha la stessa credibilità e gli stessi fondamenti giuridici di un insulto scritto su un muro e nascosto dall’anonimato.

    Anzi: il documento riporta una firma. Che vale altrettanto. Un “nessuno” che ancora oggi vivacchia su un consenso risibile… uno che viene dalla “vecchia” classe politica e ancora ci parla di “nuovo modo di fare politica”.

    Un bastian contrario per tutte le stagioni.

    D’Ingeo… si vergogni.

    Se questa città è nelle mani della destra che lei tanto disprezza, è anche colpa di gente come lei, che ha sempre messo davanti a tutto la sua smania di visibilità, il suo spirito da paladino per cause perse, l’istinto suicida della sinistra di questo paese.

    Che si iscrive alle primarie e quando non vince vuole cambiare le regole del gioco.

    Che fa cadere una giunta di centrosinistra governata dall’ottimo Guglielmo Minervini per le sue smanie di protagonismo e i suoi capricci.

    E’ questa, la misura della qualità di un uomo e delle sue idee.

  2. e il fatto che nessuno abbia fatto commenti a un blog che meriterebbe l’attenzione degli uffici legali di una ventina di persone, il fatto che i suoi sproloqui vengano ignorati nonostante il ricorso a Facebook, ai media locali, alle associazioni che fa e disfa, il fatto che lei continui da 15 anni con tutti i mezzi a cercare un seguito inesistente dovrebbe essere un buon motivo per cominciare a tacere e a riflettere sulla sua posizione…

  3. Egregio sig. n.1 e n. 2 (è lo stesso sig. X), deve ammettere che questo Blog, a differenza di altri Network, è trasparente e democratico.

    Immagini che lasciamo scrivere individui affetti da gravi forme di delirio, e lei ne è l’esempio vivente.

    Non ci è dato di sapere se il suo è un delirio nichilista, onirico, residuale o, addirittura, di persecuzione. Comunque sia, le consigliamo di farsi vedere (su Molfetta ci sono bravi psichiatri).

    Augurandole una rapida guarigione le permettiamo di copiare il testo del nostro post e di portarlo alla più vicina Procura o Stazione di Carabinieri; però vogliamo avvertirla che, a breve, ci sarà altro materiale per le sue denunce.

    Buon lavoro

    p.s. la prossima volta che vuole esternare i suoi deliri si faccia riconoscere perchè a Molfetta abbiamo bisogno di persone con le p….

  4. ma perchè invece di insultare, non risponde alle accuse? tralasciando che dietro la cooperativa milleeventi ci sia rino petruzzella, perchè il comune, senza una regolare gara d’appalto, ha dato a questa cooperativa il compito di organizzare tutte le iniziative che avvengono nella nostra città? le sembra legale?

    dopo, tornando sull’argomento rino petruzzella, il fatto che questo personaggio non sia stato condannato non equivale a dire che in passato abbia avuto una condotta esemplare. Determinati comportamenti e azioni sono deprecabili a prescindere se costituiscono reato. Perchè mai dovremmo rivalutarlo oggi? Ce lo spieghi…

I commenti sono chiusi.

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