Azzollini: «Mai brigato per ottenere vantaggi per la Divina Provvidenza»
di Carmen Carbonara – corrieredelmezzogiorno.corriere.it
Non è mai stato l’amministratore di fatto della Casa Divina Provvidenza e non ha mai usato il suo ruolo di presidente della commissione Bilancio del Senato per far ottenere all’ente leggi ad hoc, che hanno permesso di rinviare il pagamento di tasse e contributi previdenziali. È quanto ha spiegato questa mattina ai giudici del Riesame di Bari il senatore Antonio Azzollini (Ncd), coinvolto nell’inchiesta sul crac dell’ex Psichiatrico di Bisceglie e per il quale il gip di Trani ha inoltrato richiesta di arresti domiciliari a Palazzo Madama. Per il senatore la misura non è stata eseguita in attesa che si esprima il Senato. E mercoledì il presidente della giunta per le autorizzazioni a procedere, Dario Stefàno, presenterà la sua proposta.
Le accuse
Azzollini è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, in relazione al suo presunto ruolo di «gestore di fatto» dell’ex Psichiatrico di Bisceglie. Tra le accuse che gli vengono contestate anche quella di aver imposto la sua volontà alle suore, in cambio del suo impegno a far ottenere all’ente il rinvio del pagamento di contributi previdenziali e tasse. In questo contesto, secondo i magistrati della Procura di Trani, si inserirebbe anche la frase rivolta alle suore: «Da oggi in poi comando io, se no, vi piscio in bocca». Frase di cui il senatore ha negato la paternità in più occasioni.
Le altre posizioni
Il senatore ha deposto per circa mezz’ora, lasciando poi la parola al suo difensore Felice Petruzzella. E, uscendo dal tribunale di via Nazariantz, non ha rilasciato alcuna dichiarazione ai cronisti. Oggi il Tribunale del Riesame di Bari è chiamato ad esaminare le posizioni anche di altri cinque indagati interessati da provvedimenti cautelari. E non è escluso che il collegio, presieduto da Francesca La Malfa, si esprima entro stasera su tutti i nove arrestati che hanno fatto istanza di riesame. Oggi sono stati già sentiti Antonio Battiante (detenuto in carcere), ex consulente legale della Casa Divina Provvidenza accusato di aver intascato una parcella da 317mila euro per aver preparato il ricorso con riserva finalizzato all’ammissione del Don Uva al concordato; e Angelo Belsito, amministratore di fatto dell’ente per un periodo e “braccio operativo” di Azzollini all’interno della Cdp. Poi sarà il turno di Augusto Toscani, un altro consulente, e delle suore Marcella Cesa (ex rappresentante legale della congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza) e Consolata Puzzello (responsabile della Casa di Procura, ritenuta la “cassaforte” dell’ex Psichiatrico). Nessuna delle due parteciperà all’udienza. Attesa in particolare per i tre arrestati la cui istanza di riesame è stata discussa il 25 giugno scorso: l’ex dg Dario Rizzi (in carcere), la 28enne serba Adrijana Vasiljevic (amante di Rizzi, assunta nella sede di Foggia) e l’ex consulente tributario Antonio Damascelli.
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