Condanne a un anno e mezzo ciascuno per Antonio Azzollini, ex sindaco di Molfetta ed ex senatore di centrodestra, e per l’ex dirigente comunale ai Lavori pubblici, Vincenzo Balducci. Piu’ condanne pecuniarie per l’azienda appaltatrice Cmc di Ravenna e l’aggiudicataria in ati, Pietro Cidonio. Sono le richieste fatte dall’accusa nel processo per i presunti illeciti nella realizzazione del porto commerciale di Molfetta, che vede imputate 29 persone – a vario titolo – di associazione per delinquere, falso, abuso d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio, truffa, frode in pubbliche forniture, violazioni ambientali e paesaggistiche e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi; piu’ 5 societa’ in qualita’ di persone giuridiche. Per effetto delle numerose prescrizioni intervenute, la Procura di Trani
ha dovuto ridurre drasticamente le richieste di condanna, mentre per alcune contestazioni (tra cui l’associazione a delinquere) e’ stata comunque chiesta l’assoluzione.
Le condanne per Azzollini e Balducci riguardano il reato di falso, in relazione al fatto che i lavori di realizzazione del porto dovevano essere realizzati solo dopo aver completato la bonifica degli ordigni bellici presenti sui fondali. Cosa che, secondo l’accusa, non venne fatta.