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Un’operazione antidroga si è svolta questa mattina all’alba a San Severo, il Comune del Foggiano dove sabato scorso si è verificato l’omicidio di mafia di un pregiudicato: gli agenti della Polizia di Stato stanno eseguendo numerose misure cautelari in carcere emesse dal gip del Tribunale di Foggia nei confronti di una decina di pregiudicati del posto. Gli stessi, tutti ritenuti essere spacciatori, avrebbero anche collegamenti con la criminalità organizzata. Al blitz hanno preso parte oltre cento agenti di polizia con l’ausilio di un elicottero e del reparto prevenzione crimine. Le misure restrittive sono la prima dura risposta da parte della polizia di Stato e della Procura della Repubblica di Foggia dopo l’ultimo omicidio di mafia avvenuto la mattina di sabato scorso 23 novembre a San Severo dove è stato ucciso il pluripregiudicato Michele Russi.
“Oggi non abbiamo arrestato dei semplici pusher. Oggi abbiamo arrestato dei veri e propri spacciatori di morte”. Lo ha detto il questore di Foggia, Mario della Cioppa, intervenendo alla conferenza stampa indetta per illustrare i dettagli dell’operazione antidroga che ha portato all’arresto di 14 pregiudicati di San Severo (Foggia). Dieci sono le persone ora in carcere, uno ai domiciliari; gli altri tre hanno l’obbligo di firma. Le indagini della polizia di Stato hanno riguardato il periodo compreso tra marzo 2017 e febbraio 2018. Tutto è nato – è stato spiegato – a seguito di una perquisizione effettuata a casa di uno degli indagati, Roberto Guidi, chiamato “Robin Hood“, da qui il nome all’operazione. Investigazioni che hanno permesso di accertare numerosissimi episodi di spaccio di droga: hashish, marijuana, cocaina ed eroina. Secondo gli inquirenti, gli indagati sono tutte persone ritenute vicine alla criminalità sanseverese, in particolar modo al gruppo facente capo a Franco Nardino e ai noti esponenti Nicola Salvatore e Michele Russi, entrambi uccisi: il primo a maggio 2017 e il secondo sabato scorso. Criptico il linguaggio utilizzato dai pusher. La marijuana, ad esempio era definita “cicoria”. Fondamentale nell’attività di spaccio anche il ruolo delle donne anche avevano il compito di avvisare i mariti in caso di controlli da parte della polizia, utilizzando sempre un linguaggio in codice: “vieni a spostare la legna”.
I destinatari delle misure cautelari sono:
Vincenzo Barra, alias “Zio Vincenzo”, nato a San Severo (FG) classe 1967 (carcere)
Pasquale Ciliberti, detto “Lino”, alias “Stampllucc”, nato a San Severo (FG) classe 1960 (domiciliari)
Felice Facciolla, nato a San Severo (FG) classe 1980 (obbligo di firma);
Roberto Guidi, alias “Robin Hood” nato a San Severo (FG) classe 1973 (carcere);
Raffaele Maresca, alias “Albano”, nato a San Severo (FG) classe 1982 (obbligo di firma);
Maria Soccorsa Marolla, nata a San Severo (FG) classe 1983 (carcere);
Nicola Ugo Mercaldi, detto “Nico”, nato a San Severo (FG) classe 1991(carcere);
Matteo Nazario Nardino, nato a San Severo (FG) classe 1991 (carcere);
Gennaro Gianni Notarangelo, alias “U Biond”, nato a San Severo (FG) classe 1973 (carcere);
Mariano Rendina, nato a San Severo (FG) classe 1983 (carcere);
Emilia Carmela Sasso, detta “Emily”, nata a San Severo (FG) classe 1985 (obbligo di firma);
Gennaro Tumolo, detto “Rino”, nato a San Severo (FG) classe 1976 (carcere);
Antonello Dario Valerio, alias “U Pazz”, nato a San Severo (FG) classe 1968 (carcere);
Giuseppe Vistola, alias “Fafum”, nato a San Severo (FG) classe 1979 (carcere).