Ieri mattina, al termine di indagini patrimoniali dell’ operazione “Tutto incluso 2”, la Tenenza della Guardia di Finanza di Molfetta, diretta dal tenente Giuseppe Parisi, ha eseguito un maxi sequestro di beni mobili, immobili, rapporti finanziari e dell’intero complesso di agriturismo, sulla strada vicinale Fondo Favale.
Tutti i beni sequestrati sono riconducibili a Racanati Sergio, il 38enne molfettese, già noto alle Forze dell’ordine per reati in materia di stupefacenti, arrestato il 18 ottobre 2015 al porto di Bari (di ritorno da una crociera con la sua compagna), per estorsione, usura aggravata e continuata, illecita detenzione di armi e materiale esplodente. Il provvedimento disposto dal Tribunale di Trani, ai sensi del codice antimafia giunge a conclusione di una meticolosa indagine, coordinata dalla Procura di Trani e dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Bari.
Gli accertamenti patrimoniali eseguiti hanno permesso di verificare l’assoluta sproporzione tra il valore dei beni nella disponibilità del soggetto ed i redditi dichiarati dall’intero nucleo familiare nel corso degli ultimi 18 anni. In particolare, secondo l’accusa il Racanati, ritenuto dagli investigatori di spiccata ed attuale pericolosità sociale, conduceva un tenore di vita elevato grazie ai proventi delle illecite attività con cui aveva accumulato negli anni un patrimonio mobiliare e immobiliare (anche fittiziamente intestato ai familiari conviventi) di circa 3 milioni di euro.
Tra i beni sottoposti a sequestro si annoverano le quote societarie e l’intera azienda di agriturismo, terreni, automezzi, circa 400mila euro in contanti nonché saldi attivi riferiti a 22 rapporti finanziari e 10 polizze assicurative.
Sergio Racanati appartiene alla grande famiglia dei Fiore-Magarelli (la ‘cerasa) ed è cugino di Fiore Alfredo, pregiudicato assassinato nel marzo 2014, presso il mercato settimanale di Molfetta. I sequestri avvenuti ieri seguono quelli dell’Aprile 2015 a carico degli eredi di Fiore Alfredo. Il cerchio comincia a chiudersi per quel “ variegato mondo che andava sotto il nome di Piazza Paradiso”.
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