Bisceglie, lavoratori licenziati aggredirono il commissario del Don Uva: arrestato dipendente

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di GIOVANNI DI BENEDETTO -bari.repubblica.it

Lo aveva detto il capo della Procura di Trani, Carlo Maria, Capristo all’indomani dell’irruzione di una trentina di persone all’interno degli uffici amministrativi della Casa della Divina provvidenza di Bisceglie lo scorso 15 febbraio parlando di “un fatto gravissimo, vero e proprio attentato alle istituzioni”, lasciando anche intendere che non sarebbero mancati gli sviluppi. E così è stato.

Antonio Nardella, 45 anni, dipendente dell’Ambrosia – azienda fornitrice di servizi di ristorazione e di pulizia – è finito in manette all’alba arrestato da carabinieri e guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta sull’aggressione subita dai vertici dell’ente adesso in amministrazione straordinaria e in particolare dal commissario Bartolo Cozzoli. Gli autori del gesto furono identificati nelle ore successive: secondo quanto accertato dai militari avrebbero spintonato e offeso dirigenti e personale che in quel momento si trovavano negli uffici alla ricerca di spiegazioni su prossimi licenziamenti.

Il gruppo – secondo l’accusa capeggiato da Nardella – minacciò Cozzoli con parole del tipo “tu non te ne vai di qua se non firmi la revoca”, “tu non esci vivo”, “ti ammazzo”, “bastardo”, dove sta la tanica della benzina”. Cozzoli fu anche strattonato e picchiato e riportò escoriazioni al ginocchio e alla bocca. Le stesse minacce le subirono alcuni collaboratori di Cozzoli, tra cui il direttore amministrativo dell’Ente, Marcello Paduanelli, al quale fu messa a soqquadro la scrivania, e il direttore finanziario Massimo Rubini, sfiorato da un pugno.

L’aggressione terminò solo dopo che il gruppo raggiunse il suo scopo: costringere il commissario ad annullare la disdetta del contratto nei confronti della stessa Ambrosia decisa a causa della sua eccessiva durata ed onerosità. Cozzoli fu aggredito nonostante avesse assicurato al personale dipendente che la risoluzione del contratto non avrebbe determinato la perdita dei posti di lavoro.

Sull’ex ospedale psichiatrico fondato da don Pasquale Uva è ancora in corso un’inchiesta della Procura di Trani, che indaga su una bancarotta di oltre 500 milioni di euro. Nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo economico ha prorogato di 12 mesi il termine di esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali della Divina provvidenza. Il periodo di proroga servirà per un esame puntuale delle offerte vincolanti e negoziazione del contratto di cessione.

Il 28 febbraio si sono effettuate negli uffici della prefettura di Barletta le operazioni di apertura dei plichi contenenti le offerte vincolanti formulate dalle società che fino a questo momento hanno manifestato interesse all’acquisto, ovvero Universo Salute srl, Sws Welfare Socio Sanitario srl, Sereni Orizzonti spa, Ctr Centro Terapeutico Riabilitativo srl. Secondo il commissario straordinario, le attività potrebbero concludersi entro 30 giorni. Il privato che acquista, lo ricordiamo, è obbligato a favorire la continuità aziendale, dovrà continuare cioè nel solco iniziato dal fondatore don Pasquale Uva.

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