Roma, le mani della camorra sull’agroalimentare: sette arresti nel clan Moccia

Schermata 2016-02-09 alle 18.16.48

roma.repubblica.it

Si erano infiltrati nel settore della distribuzione agroalimentare di Roma e progettavano di espandersi sul mercato di Barcellona. Di questo si occupava l’organizzazione con a capo Luigi Moccia, smantellata stamani in un blitz di polizia e guardia di Finanza e che portato in carcere sette persone. Luigi Moccia stava anche progettando di espandersi nel settore alberghiero progettando l’acquisto di strutture peraltro già sequestrate preventivamente nel giugno 2013 e successivamente confiscate nel dicembre 2014. Il clan in questo settore prevedeva di investire circa 15 milioni di euro. In carcere sono finiti oltre a Luigi Moccia, 60 anni, Gennaro Moccia, 24 anni, e un altro suo omonimo di 44 anni. In cella sono finiti anche Carminantonio Capasso, di 29 anni, e Maria Maranta, di 52. Ai domiciliari Riccardo Nardella, 48 anni, e Nicola Castaldo, 31 anni.

L’inchiesta, condotta dai pm Barbara Sargenti e Maria Cristina Palaia, come riferito dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, ha preso le mosse dall’omicidio di Modestino Pellino (Nettuno 23 luglio 2012), ritenuto un luogotenente di Luigi Moccia. Da quell’episodio sono nati diversi filoni di indagine che hanno portato agli arresti di oggi. “Moccia – è stato detto durante la conferenza stampa alla quale erano presenti anche Luigi Silipo (dirigente Squadra Mobile) e Cosimo Di Gesù (Guardia di Finanza) – ha ‘mimetizzato’ le proprie attività nell’economia, servendosi di una serie di prestanome al fine di schermarne l’effettiva titolarità”.

Prestipino ha sottolineato come l’inchiesta rientri in una strategia della Dda di ricostruire la presenza di clan mafiosi nella capitale che investe soprattutto nel settore commerciale, “il più esposto alle attenzioni dei clan“, e nell’acquisizione di esercizi commerciali.
Moccia aveva “mimetizzato” le proprie attività nell’economia, servendosi di una serie di prestanomi, amici fidati o familiari, al fine di schermarne l’effettiva titolarità e aveva poteri decisori in merito alle scelte organizzative ed operative delle società.

Secondo gli inquirenti Moccia si preoccupava di predisporre le strutture ed i mezzi strumentali all’esercizio delle relative attività, di individuare i fornitori e di procurare alle società importanti clienti, decidendo anche le strategie di espansione delle imprese, sia sul mercato romano che estero. I suoi dipendenti dovevano ragguagliarlo in merito ad ogni aspetto della loro quotidiana attività e consultarlo per ogni decisione anche marginale.

Nell’organizzazione malavitosa un ruolo altrettanto rilevante è stato assunto dall’imprenditore romano Gennaro Moccia, detto Roberto, che ha favorito l’introduzione delle attività di Luigi Moccia nel mercato capitolino, con proiezioni di espansione sul mercato ortofrutticolo di Barcellona.
La collaborazione tra i due è diventata stretta a tal punto da portare alla costituzione di una vera e propria società di fatto, operante nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli e lattiero caseari destinati ad attività di ristorazione romane di primaria rilevanza, nonché a negozi di una catena di supermercati nota in ambito nazionale.

Dalle indagini è emerso anche l’interessamento di Lugi Moccia alla acquisizione della gestione di strutture alberghiere attive a Roma, peraltro già sequestrate (nel giugno 2013) in sede di prevenzione e successivamente confiscate (nel dicembre 2014), con la previsione di investimenti per circa 15 milioni di euro. Proprio nel settore alberghiero è stata accertata la riconducibilità a Luigi Moccia di due unità immobiliari a Napoli, formalmente intestate ad un’azienda facente capo a Maria Maranta, che conduce l’attività alberghiera denominata hotel San Pietro.

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi