In questi bordelli pedofili della capitale bazzicano insospettabili politicanti, prelati, magistrati, militari d’ogni ordine e grado, nonché funzionari statali e personaggi dello spettacolo. L’orrore va in onda da decenni sotto gli occhi di tanti, eppure tutti fanno finta di niente.
Migliaia di fanciulli in Italia sono vittime di questo orrore. Essi non hanno voce: il loro è il silenzio degli innocenti. La procura della repubblica di Roma che fa? La politica tricolore è sorda e muta, anzi omertosa.
Il governo Renzi ha finora eluso la risposta a ben 37 atti parlamentari in una materia così delicata. Perché? Già nel 2000 don Fortunato Di Noto, il più agguerrito cacciatore di pedofili in Europa aveva denunciato: “Una commissione parlamentare che doveva indagare sul fenomeno della pedofilia in Internet non ha prodotto nulla. Anzi i verbali delle sedute sono stati vincolati al segreto, su richiesta dei Ds”. Adesso in compenso l’esecutivo Renzi chiude 400 presidi di Polizia.
Le cronache di un belpaese privo di memoria sociale raccontano di un Renzi fianco a fianco in un convegno pubblico a Firenze con il violentatore pluricondannato di minori Rodolfo Fiesoli, padrone del Forteto.
Se l’ineletto Renzi da ben due anni non presenta la relazione annuale sulla violenza contro i minori (“norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù” – legge 269/1998, articolo 17, comma 1), ci sarà un motivo. O no? La massa di italidioti sottomessi si desterà dal sonno della ragione?