Questa notte le fiamme non hanno distrutto le solite auto, ma un bene comune, uno dei box del “mercato diffuso” tanto discusso inventato da Azzollini per accontentare le “famiglie” molfettesi. Qualche giorno fa è stato arrestato il compagno della signora Spadavecchia, Vito Diniddio, alla quale era stato “concesso” il box con una procedura poco chiara. Quello di questa notte è un episodio molto grave che conferma le nostre preoccupazioni. Molfetta è sotto il controllo di certa criminalità e questa amministrazione non è stata, e non è, all’altezza di fronteggiarla con l’ordinaria amministrazione. Troppo lassismo sulle illegalità diffuse che diventano terreno fertile di una cultura mafiosa diffusa. Ora attendiamo una conferenza stampa della sindaca Natalicchio che venga a dirci cosa ha fatto la sua amministrazione per la prevenzione, dal momento che non è stata in grado di attivare il “Comitato Comunale di Monitoraggio dei fenomeni delinquenziali”, nella sua originaria composizione.
Chiediamo alle forze dell’ordine di sequestrare e mandare al macero tutte le casse di frutta che erano all’interno del box, dopo averne accertato la provenienza, perché pregne di fumi e sostanze di combustione.
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