Dopo le dichiarazioni del coordinatore cittadino del PdL, Pasquale Mancini, che ha ribadito qualche settimana fa, e non è il solo a pensarlo, che Molfetta è una città sicura come dicono “i numeri e la percezione comune”, e che la scelta lungimirante e innovativa del mercato diffuso per i fruttivendoli va nella direzione di “una migliore qualità della vita e di una maggiore sicurezza” e le postazioni di gazebo-fruttivendoli “rappresentano un esempio di controllo del territorio”, credevamo di aver raggiunto la “soluzione” del problema; invece nell’ultimo consiglio comunale il pensiero comune della Casa delle Libertà è stato svelato in tutta la sua concretezza e drammaticità per bocca del suo massino esponente in consiglio comunale, Angelo Marzano.
Il capogruppo del PdL ha affermato che: “…Negli ultimi anni si è andata affermando la tendenza a rappresentare, agli occhi dell’opinione pubblica, episodi di microcriminalità e di vandalismo comune come parte di un grande progetto criminale che aleggerebbe sulla nostra città…. La tendenza alla rappresentazione catastrofica di questi eventi viene da noi stigmatizzata in quanto figlia di una opposizione preconcetta fatta non di proposte concrete, ma di espedienti volti a creare nella cittadinanza un sentire comune negativo...”.
E, subito dopo, le proposte che vengono fatte sono le stesse che la destra ripete da oltre 20anni; il potenziamento delle forze dell’ordine presenti sul territorio e del corpo della Polizia municipale, istituzione a Molfetta di un commissariato di Polizia di stato, rendere più efficace, efficiente e coordinata la televigilanza.
Senza riportare le innumerevoli richieste che il Liberatorio Politico ha presentato in questi anni all’amministrazione comunale e al presidente del Consiglio comunale per affrontare il problema dell’ordine pubblico e della sicurezza in città, l’ultima un mese fa ancora senza risposta, vogliamo soffermarci sulle dichiarazioni di Marzano.
Crediamo che le sue dichiarazioni dopo quelle di Mancini siano un clamoroso e ulteriore autogol per l’amministrazione Azzollini e del suo fallimento totale, mentre il SindacoSenatoreIncompatibile continua a mentire a se stesso e alla città sulla buona salute della sua maggioranza e della crescita della città, presentando cartelloni di “panem et circenses” per il popolo bue sotto il patrocinio della “fondazione di famiglia“.
Se fosse anche vero che a Molfetta il problema criminalità “è figlia dell’opposizione preconcetta” (ma la storia giudiziaria e investigativa degli ultimi 20anni dicono esattamente il contrario) bisognerebbe accettare l’idea che esiste, per loro diretta ammissione, un problema di microcriminalità e vandalismo comune che imperversa in città. Ebbene, molto probabilmente il consigliere Marzano non era consapevole di ciò che ha affermato; senza scomodare autori, libri, studi scientifici e sociologici avrebbe potuto semplicemente consultare in rete Wikipedia e avrebbe arricchito la sua cultura leggendo solo l’ipotesi di interpretazione del fenomeno “microcriminalità”: un’espressione utilizzata per definire piccoli crimini, ad esempio scippi, borseggi, piccoli furti, vandalismo in genere o crimini più rilevanti compiuti da monorenni o da individui di giovane età, eventualmente anche con uso di armi. Se alla radice del fenomeno criminale o microcriminale c’è la manifesta violazione di regole e leggi, allora comprendiamo la difficoltà ad ammettere che a Molfetta il problema criminalità esiste, come si suol dire “il pesce puzza dalla testa“. Gli anni di governo della giunta Azzollini, ma non solo, sono pieni di atti amministrativi all’insegna di violazioni di regole e leggi, e sarebbe troppo lungo l’elenco.
Vogliamo soffermarci però sulla proposta di potenziamento del corpo di Polizia Municipale. E’ vero che il potenziamento dell’organico dipende da ente esterno a quello comunale e secondo la Legge Regionale n.37/2011 l’organico del nostro corpo di Polizia Municipale è sotto del 50% di unità, ma è anche vero che l’organizzazione interna presenta delle anomalie al limite della legittimità. Abbiamo scoperto che dal 1 maggio 2012 la Polizia Municipale di Molfetta non ha un vero e proprio comandante, e questo Mancini e Marzano non lo dicono. Scorrendo l’albo pretorio abbiamo letto una delle ultime ordinanze sulla sicurezza e abbiamo scoperto che non hanno più la firma del Comandante Gadaleta. Ci siamo incuriositi e dopo aver fatto alcune telefonate, anche per segnalare nuove occupazioni di suolo pubblico dubbie ci hanno detto che il Comandante della Polizia Municipale non era più nelle proprie funzioni e che il Dirigente della sicurezza era il nuovo responsabile del settore. Ma come, il Dirigente comunale Tangari che già è responsabile dell’ufficio demografico e appalti, è anche dirigente alla sicurezza?
Il Consiglio Comunale di Molfetta, con delibera n. 78 del 14.12.2009, ha approvato il Nuovo Regolamento del Corpo di Polizia Locale e con l’art. 10 del medesimo Regolamento, istituiva la figura professionale di Comandante – Dirigente ai sensi della Legge Regione Puglia n. 37 del 14.12.2011, responsabile unicamente verso il Sindaco o Assessore delegato. Quindi scopriamo che questa amministrazione oltre a fare proclami e annunci demagogici, non riconosce una figura fondamentale all’interno dell’organizzazione della macchina amministrativa qual è il Comandante della Polizia Municipale. Questo spiega le tante cose che avvengono in città a livello di sicurezza e di abusivismo. Il Comandante Gadaleta manda i vigili a multare gli abusivi ed altri, invece, annullano le multe.
Delegittimare e sminuire un Comadante della Polizia Municipale, di fronte all’abusivo di turno vuol dire delegittimare la sua funzione di pubblico ufficiale e dello stato ed esporlo pericolosamente alle minacce di terzi. Chiediamo ufficialmente spiegazioni al Sindaco Azzollini e invitiamo i partiti presenti in Consiglio Comunale a chiedere l’intervento del Prefetto. Nel contempo esprimiamo solidarietà al Dott. Capitano Gadaleta Giuseppe.
IL COMANDANTE GADALETA E’ STATO UN FARO NELLA NOTTE TEMPESTOSA PER QUESTA CITTA’ ALLO SBANDO. UN LLAUSO E LA SPERANZA DI RIPRISTINARE TALE ANOMALIA!!!
Caro Liberatorio, sollevo due dubbi sulla questione:
1) In merito a “doppi” incarichi dirigenziali dei Settori Comunali, ci sarebbe forse un precedente: per caso quello dei Settori SOCIALITA’ ed ECONOMICO-FINANZIARIO ( “controllore e controllato ” ) ?
2) Quanto alla “esautorazione” ( o “soll ( i ) evamento ” ? ) dalle responsabilità dirigenziali, la legge Regionale 37 / 2011 sull’ “Ordinamento della Polizia Locale “, non sembra esimere il Comando di Polizia Municipale dal potere/dovere di intervento ed accertamento di propria iniziativa e/o dietro segnalazione/denuncia del cittadino, dandone debito riscontro a chi di competenza, ai sensi dell’art. 10 della legge richiamata.