Sono anni che lanciamo l’allarme sicurezza e criminalità a Molfetta. Qualche settimana fa abbiamo rilanciato anche l’allarme droga a Molfetta e le immagini di donne e uomini barcollanti, con lo sguardo perso, tornano tra noi e ci lasciano impotenti. Il Sindaco e la sua giunta non si assumono la responsabilità di costituirsi parte civile nel processo contro Magarelli Giancarlo Saverio che aveva minacciato il comandante della Polizia Municipale e a poche ore dall’inizio del processo scaricano l’onere al Dirigente Corrieri che, molto probabilmente, ha accettato per difendere più se stesso che non il nome e l’onorabilità dell’istituzione.
Avevamo sperato che, dopo tre mesi di latitanza istituzionale, la massima assise comunale si occupasse, come promesso da qualche autorevole rappresentante del partito di maggioranza, del problema della sicurezza e della criminalità in città. Abbiamo letto l’o.d.g. del consiglio comunale del 27 aprile 2012 ma di argomenti riguardanti la sicurezza e la lotta alla criminalità nemmeno l’ombra. Molto probabilmente qualche libero pensatore della casa delle libertà porterà in aula qualche ordine del giorno preparato a casa molto simile a quello approvato nella seduta del 20.1.2012, quando hanno approvato, con l’opposizione consenziente, un documento contro la paventata soppressione degli Uffici Giudiziari di Molfetta.
In quel documento sono state inserite delle affermazioni del tipo: “… è necessario preservare quei presidi giudiziari, come quello di Molfetta, che con la loro presenza hanno contribuito a sviluppare una cultura della legalità e standards di giustizia di non secondaria importanza tali da avere partecipato a preservare il territorio da pesanti infiltrazioni della criminalità organizzata; il territorio molfettese, che a differenza dei paesi limitrofi non é interessato da fenomeni di criminalità organizzata anche perché sito all’interno di un contesto economico positivo e sorvegliato da importanti presidi (v. Caserma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Sezione Regionale Associazione Antiracket), in mancanza di immediata struttura giudiziaria come quella odierna, sarebbe potenzialmente esposto, in quanto divenuto più vulnerabile, alla criminalità organizzata…”.
Senza commentare il contenuto di queste fantasiose affermazione che sono ufficiali, purtroppo, perchè deliberate a maggioranza da un consiglio comunale, ci chiediamo cosa potrà riservarci l’eventuale ordine del giorno che potrebbe essere presentato in aula dal PdL, come si suol dire, “fuori sacco”; speriamo che l’opposizione non si faccia prendere in giro, o per l’anello al naso, così come è accaduto il 20.1.2012 .
A proposito di legalità vedremo anche se qualche consigliere comunale prenderà la parola ed esprimerà il proprio dissenso per il ritorno in consiglio comunale di un consigliere comunale condannato in primo grado a 3 anni di reclusione (condonata dall’indulto) per vari reati tra cui corruzione e concussione e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Da parte nostra augureremo sempre al sig. Amato la piena assoluzione (tra due mesi nel processo d’appello) ma il nostro giudizio politico ed etico, dopo aver letto le carte processuali, non cambierà mai, al di là delle sentenze definitive o delle “prescrizioni”.
Caro Liberatorio, dove acquisire i dati epidemiologici del fenomeno alcol-tossicodipendenza a Molfetta ? Naturalmente presso l’ambulatorio del Ser.T. Molfetta……
Invece Ti sbagli, in quanto l’ambulatorio del Servizio Tossicodipendenze di Molfetta ha “traslocato”, da almeno tre anni , presso la più “ridente” cittadina limitrofa di GIOVINAZZO. Colà ha messo le radici presso l’Istituto Vittorio Emanuele II, dove accoglie gli Alcol-tossicodipendenti ” pendolari ” di Molfetta……; SI ,quelli veramente “motivati alle cure” , tanto da pagarsi il biglietto del Pulman o Treno per raggiungere (molti quotidianamente ) il luogo di cura.
Alla faccia della cultura socio-sanitaria di “prossimità” , finalizzata alla più rapida ed efficace intercettazione del disagio psico-sociale !