Non solo i giocatori, anche i vertici dei club potrebbero aver avuto un ruolo nelle combine. Bari coinvolto a pieno titolo nell’indagine della procura. Convocato un altro dei tre ristoratori indagati, titolare del Pescatore
L’indagine della Procura di Bari sul calcioscommesse si allarga al possibile coinvolgimento di alcune società. Nel giro delle partite truccate e delle scommesse, ipotizzano gli investigatori, potrebbero aver avuto un ruolo anche i dirigenti di alcune squadre e non solo i giocatori, come era emerso fino a questo momento.
Giocatori, allenatori e ultrà: “Scommesse, tutti sapevano”
La conferma che le indagini della Procura stanno riguardando anche le società arriva dagli ultimi interrogatori fatti dai carabinieri. Gli investigatori avrebbero chiesto ad alcuni indagati, in particolare a quelli vicini ad Andrea Masiello (ex difensore del Bari, ora in forza all’Atalanta), se fossero mai entrati in contatto con i dirigenti di alcune squadre, senza specificare – a quanto si è saputo – quali e, pare, senza aver ottenuto fino ad ora risposte affermative. Alla base degli accertamenti della magistratura barese, ci sono anche i contatti telefonici ricostruiti attraverso i tabulati, particolarmente intensi alla vigilia delle partite sospette.
Gli interrogatori continueranno nei prossimi giorni. Per domani mattina è stato convocato uno dei tre ristoratori baresi indagati con l’accusa – emerge dagli atti – di “associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, in concorso con altri”. Si tratta di Onofrio De Benedictis,
titolare del ristorante ‘Il pescatore’, a Bari vecchia, frequentato dai calciatori della squadra cittadina indagati.